Intesa

Ospedale hi-tech agli Erzelli, domani la firma con Toti e Draghi: in arrivo più di 400 milioni

Il governatore: "Il centro di medicina computazionale e tecnologica sarà un fiore all'occhiello del nostro Paese".

Generica

Genova. Sarà firmato domani alla presenza del premier Mario Draghi e del presidente ligure Giovanni Toti il protocollo d’intesa che porterà sulla collina degli Erzelli i 405 milioni necessari per realizzare l’ospedale del Ponente e il Centro di medicina computazionale e tecnologica, progetto bandiera di rilievo nazionale della Regione Liguria “finalizzato al trasferimento sulla clinica dei risultati della ricerca relativa all’impiego del calcolo computazionale ai modelli biologici e ai programmi di gestione delle tecnologie robotiche d’uso biomedico e al loro successivo sviluppo come prototipi”.

Lo schema di protocollo d’intesa tra Regione, ministero degli Affari regionali, ministero della Salute e ministero dell’Università e della ricerca è stato approvato oggi dalla giunta regionale e sarà sottoscritto a Palazzo Chigi per il via libera definitivo. Il nuovo ospedale sarà un Irccs (istituto di ricerca e cura a carattere scientifico), il primo in Italia a vocazione tecnologica, e si avvarrà della collaborazione di Università, Iit, Cnr e aziende come Leonardo.

“Siamo profondamente orgogliosi di questo progetto – afferma il presidente ligure Giovanni Toti -. Tra i sei previsti domani alla firma del Governo il nostro progetto bandiera è l’unico che riguarda l’ambito sanitario e, più in generale, delle scienze della vita, con la realizzazione di un ospedale che sarà anche il primo centro di medicina computazionale di riferimento nazionale, rappresentando un fiore all’occhiello per l’intero Paese”.

Definito il quadro dei finanziamenti per 405 milioni di euro complessivi: 280 milioni di euro nell’ambito del programma di investimento di Inail tra le iniziative di investimento immobiliare di elevata utilità sociale nel campo dell’edilizia sanitaria in relazione all’acquisizione delle aree, alla progettazione e alla realizzazione delle strutture destinate alle attività di assistenza sanitaria e ricerca traslazionale e di base collegate alle attività cliniche, 60 milioni di euro dall’ex articolo 20 della legge 67/88 relativamente alle dotazioni tecnologiche, tecniche e arredi, 65 milioni di euro dal Pnrr, per le ulteriori dotazioni tecnologiche, le infrastrutture di ricerca di base e i programmi di attività scientifica di base e traslazionale.

Contiamo di definire tutto il quadro degli accordi entro la fine dell’anno – ha spiegato Giuseppe Profiti, coordinatore della struttura di missione del sistema sanitario della Regione Liguria -. La tempistica è un po’ diversa dalle opere pubbliche, avremo una serie di vantaggi che la rendono particolarmente veloce. Ci sono gli ingredienti per accelerare e offrire al Ponente genovese e ligure non solo una risposta ospedaliera adeguata di media e alta intensità, ma anche una leva di sviluppo e ricerca”.

Secondo Profiti, il nuovo ospedale “è il tentativo di declinare la sanità in due modi diversi: non solo spendere per alzare i servizi ai cittadini ma anche spendere come investimento, affiancandolo agli investimenti dei privati. Un modo diverso di pensare la sanità ma non così stravolgente: oltre l’Appennino è un modello vincente quello dell’industria biomedicale affiancato alla sanità di alto livello. Sarà un unicum a livello nazionale. La medicina computazionale, ovvero il sogno di poter sostituire le sale operatorie con una stanza piena di calcolatori e il bisturi con un algoritmo, sta prendendo sempre più piede”.

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