Scontro

Letta: “Ponte e modello Genova grazie a governo, non al sindaco”, ma Bucci: “Vergogna, chieda scusa alla città”

Il segretario del Pd, oggi in largo XII Ottobre, affonda il colpo sui meriti della ricostruzione ma Bucci: "Loro votarono contro il decreto Genova"

Generico giugno 2022

Genova. Questa sera in uno degli ultimi appuntamenti della campagna elettorale per le comunali del 12 giugno, la lista che vede uniti Pd, Articolo 1 e Psi terrà un comizio in largo XII Ottobre, in centro città, piazza solitamente utilizzata dal centrodestra per gli eventi di piazza, comizio che sarà chiuso dal segretario dem Enrico Letta.

Letta che, però, ieri da Chiavari (anche nella cittadina del levante si va al voto) e attraverso due interviste, al SecoloXIX e a Telenord, ha rivolto parole dure nei confronti di Marco Bucci, il “sindaco-commissario” candidato al bis e dato per ultra favorito dai sondaggi.

Il successo di Bucci è legato solo alla visibilità ricevuta per scelte e impegni nazionali, in un quadro di straordinarietà – ha detto Letta – il modello Genova non è una sua specificità ma il prodotto di scelte nazionali”.

Una dichiarazione che, seppure con toni meno aspri, ricalca quanto affermato alcuni giorni fa anche dall’ex premier Giuseppe Conte, oggi leader del M5s, secondo cui “Bucci esagera a intestarsi tutti i meriti del ponte”. Ricordiamo che al tempo della caduta e ricostruzione del ponte il governo era il cosiddetto Conte 1, il governo “gialloverde” con grillini e centrodestra insieme.

“Bucci rivendica il lavoro per la ricostruzione del ponte e l’accelerazione sui lavori pubblici – continua Letta – anche il modello Genova non è una specificità del sindaco, a Genova era accaduta una catastrofe che aveva devastato l’immagine della città e dell’Italia nel mondo, c’era bisogno di un quadro di straordinarietà che si è tradotto in scelte nazionali che hanno prodotto i risultati che conosciamo. La ricostruzione è stata possibile grazie all’impegno nazionale del governo Conte“.

La reazione di Marco Bucci alle parole di Letta è di forte disappunto, per usare un eufemismo. “Credo che dovrebbe scusarsi con Genova – afferma Bucci stamani – ha detto delle cose che consideriamo assolutamente vergognose, soprattutto tenendo conto che il Pd è stato il partito più numeroso che ha votato contro il decreto Genova quando è stato fatto”.

Il riferimento, a interpretare le parole di Bucci, è alle polemiche sollevate dal Pd, al tempo all’opposizione, a livello di votazione del Decreto “Urgenze”, o decreto Genova, in parlamento per via della norma introdotta nel testo che consentiva il condono delle abitazioni abusive costruite a Ischia sulla base degli effetti del sisma del 2017.

Ma Bucci va avanti: “Letta vuole anche assumersi la responsabilità di aver fatto il lavoro, riteniamo che questi atteggiamenti siano assolutamente inaccettabili e anche se siamo in campagna elettorale la dignità è la dignità, e la spina dorsale deve essere sempre mantenuta dritta e la credibilità delle persone bisogna sapersela meritare. Queste dichiarazioni fanno male sopratutto per la città di Genova che si merita ben altro”.

Letta ha anche provato a smontare la narrazione di Bucci come sindaco del fare: “Si presenta come sindaco del fare, ma è il sindaco di chi ce la fa, ha dimenticato il sociale tant’è che non esiste neppure un assessorato”.

Ha detto che noi siamo quelli del fare, e questo ci rende molto orgogliosi – taglia corto Bucci – tutta la città si è tirata su le maniche con la vicenda del Ponte. Provo solo un grande dispiacere per le cose che sono state dette, perché fare campagna elettorale in questo modo è un insulto alla città”.

Sul tema interviene anche Edoardo Rixi, deputato leghista e segretario ligure del Carroccio: “Il Pd, in un momento difficile come l’estate del 2018, è stato l’unico partito a voltare le spalle alla città di Genova. L’unico partito che ha votato contro il decreto Genova in Parlamento. L’ha osteggiato e deriso in Commissione e ha votato in consiglio comunale contro la demolizione el ponte Morandi con l’uso dell’esplosivo. Enrico Letta era a Parigi e non ha seguito la vicenda, ma oggi non gli può essere più essere perdonato il fatto di non essersi informato su come sono andate realmente le cose. Un leader nazionale come lui non può venire a Genova per mentire cosi spudoratamente. Chieda scusa alla città”.

La chiosa in giornata arriva dal capogruppo del M5s in consiglio regionale, Fabio Tosi: “Il sindaco uscente Bucci e il Commissario della Lega in Liguria Rixi, prima ancora di usare il “Decreto Genova” per attaccare il leader del Partito Democratico Letta (“reo” di aver attribuito i meriti per la ricostruzione del Ponte al Governo e aver accusato Bucci di aver goduto della visibilità), farebbero meglio ad andare fino in fondo e a dire per mano di chi sia stato firmato quel Decreto; chi ha costruito il percorso normativo; chi ha stanziato i finanziamenti per la ricostruzione; e chi ha risarcito abitanti e imprese dell’area colpita dal crollo”.

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