Restyling

Dopo 13 anni fermo in Darsena il sommergibile Nazario Sauro riprende il mare aperto

L'imbarcazione militare, costola del museo Galata, sarà sottoposta ad alcuni lavori di restauro

Genova. Il momento più delicato sarà quando il sommergibile Nazario Sauro, rimasto fermo in acqua nel bacino della vecchia darsena di Genova per quasi 13 anni, tornerà a galleggiare libero per spostarsi prima, questa sera, verso i cantieri Mariotti e poi, domani sera, per prendere il mare aperto. Direzione La Spezia.

“L’operazione vede la collaborazione di diversi soggetti attivi nel porto di Genova, dal Comune e il Galata Museo del Mare alla capitaneria, i rimorchiatori, aziende come Sciutto e Drafinsub, per citare solo alcuni – spiega Anna Dentoni, dell’associazione promotori Musei del Mare – un lavoro di squadra che permetterà di riportare il sommergibile, in circa un mese di lavori, in condizioni dignitose”.

Il 518 Nazario Sauro partirà sarà ospitato, per il restyling, all’arsenale militare della Spezia e dovrebbe essere nuovamente in Darsena, a disposizione dei visitatori del Galata, nella seconda settimana di luglio.

spostamento nazario sauro

Questa mattina alle 8 circa sono iniziati le operazioni di sgancio dai bracci di acciaio e dalle passerelle che tenevano il natante attraccato al molo della Darsena. In tarda mattinata il distacco vero e proprio con una navigazione lenta e cauta, movimentata dai Rimorchiatori, soprattutto nelle acque davanti ai silos di olii tra il bacino di carenaggio e i canali del porto antico: qui il fondale è molto basso e l’imboccatura piuttosto stretta. Il Nazario Sauro è lungo 63,8 metri e largo 6,8 per 1460 tonnellate di superficie. Dopo una notte nei cantieri Mariotti il sommergibile partirà per La Spezia.

Il lavoro di restyling all’arsenale della Marina Militare vedrà il sommergibile finalmente liberato dalle incrostazioni dovute alle acque della Darsena. Il 518, varato nel 1976, sarà ripitturato nel rispetto delle specifiche storiche e dotato di un sistema di protezione catodica contro le correnti galvaniche che attaccano i natanti in acqua, provocando la corrosione dello scafo.

Particolare cura sarà dedicata alla pulizia dell’elica in bronzo. Oltre la ripitturazione sarà l’occasione per eseguire alcuni piccoli lavori di carpenteria, sempre nello spirito di conservazione della storicità del mezzo. La movimentazione e il trasferimento sono a cura di diversi sponsor e partner.

I lavori di restauro costeranno circa 140mila euro e saranno sostenuti dal MuMA, istituzione dei musei del mare e delle migrazioni.

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