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Crucioli (Uniti per la Costituzione): “La Sinistra parla di diritti ma sostiene chi li calpesta e non prende posizione”

Mattia Crucioli è il candidato sindaco della lista Uniti per la Costituzione

mattia crucioli

Genova. “A pochi giorni dalle elezioni amministrative, i candidati dell’area di sinistra e di centrosinistra sembrano aver riportato le lancette dell’orologio al 2019. Sembra che per loro non sia successo nulla di rilevante nel frattempo, e così li sentiamo rispolverare i soliti temi di bandiera: inclusività, attenzione agli ultimi, diritti civili, servizi pubblici” a dirlo Mattia Crucioli, candidato sindaco della lista Uniti per la Costituzione.

E prosegue: “Peccato che a parlare di questi temi siano proprio gli stessi partiti che, da un lato, coalizione progressista di Dello Strologo, hanno cavalcato le misure di contenimento del Governo Draghi, spesso con una violenza linguistica inaudita, e che hanno supportato attivamente le gravissime discriminazioni di una minoranza della popolazione italiana attuate attraverso il green pass. Dall’altro lato invece abbiamo i partiti che, pur non facendo parte del Governo, come quelli a sostegno di Marras, hanno taciuto di fronte a tutto ciò che accadeva senza mai prendere una posizione netta o, peggio, facendolo in modo ambiguo”.

Poi continua ancora: “Ricordo a tutti, per esempio, il comunicato di Rifondazione Comunista del 18 ottobre 2021, a seguito dei fatti di Trieste, in cui si affermava che “il Governo fa di tutto per tenere al centro della scena la protesta novax” e che le cariche della polizia sui manifestanti sarebbero state, cito testualmente “controproducenti per il successo della campagna vaccinale”.

E infine il candidato sindaco Crucioli conclude: “È troppo facile contestare soltanto ora le politiche economiche governative a danno dei beni pubblici, come il recente Decreto Concorrenza (ricordo ancora una volta, approvato da tutti i partiti di maggioranza), quando fino a ieri si era ciechi e sordi a ciò che ha reso possibili questi provvedimenti. Non basta non essere al Governo per chiamarsene fuori e presentarsi agli occhi degli elettori come “opposizioni”: bisognava dimostrarlo a tempo debito, e qualcuno non lo ha fatto. Io non dimentico e, ne sono certo, nemmeno gli elettori”.

 

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