Inversione

Covid, anche in Liguria netta risalita dei contagi: le più colpite sono La Spezia e Genova

Il monitoraggio della fondazione Gimbe: "Crescita trainata dalla sottovariante Omicron Ba.5, più resistente al vaccino"

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Genova. Netto rialzo dei contagi Covid anche in Liguria nell’ultima settimana: a rilevarlo è il monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe spiegando che l’inversione della curva è “verosimilmente trainata dalla sotto-variante Omicron Ba.5” che risulta più trasmissibile e con maggiore capacità di evadere la protezione del vaccino.

In Liguria nella settimana 8-14 giugno si è registrato un aumento del 36,3% dei nuovi casi con un’incidenza di 360 persone attualmente positive al coronavirus ogni 100mila abitanti. Il contagio sembra aver rialzato la testa soprattutto nel Levante: la provincia della Spezia ha segnato una crescita dei casi del 54%, Genova del 42%, Imperia del 20,9%, Savona del 13,9%.

“L’Ecdc – spiega Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – ha ribadito che le nuove sub-varianti non sembrano determinare una maggior severità di malattia rispetto a BA.1 e BA.2. Di conseguenza, l’eventuale impatto sui ricoveri ospedalieri dipende sia dall’entità nell’aumento dei casi, sia dai tassi di copertura vaccinale con tre dosi, o con quattro nelle persone vulnerabili“.

In Liguria la situazione degli ospedali appare ampiamente sotto controllo: ad oggi i pazienti positivi occupano l’8,7% dei posti letto in area medica e l’1,8% di quelli in terapia intensiva. “Dai primi giorni di giugno – ha spiegato il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – abbiamo osservato un aumento dell’incidenza in tutte e quattro le province liguri e un leggero aumento di nuovi pazienti Sars-Covid-19 ricoverati. Dal dato della fine di maggio, con circa 15 ingressi al giorno nei nostri ospedali, siamo passati in questa settimana a circa 19 accessi giornalieri: si tratta dunque di un aumento decisamente contenuto. Va ricordato che, tra questi, solo per il 40% si tratta di pazienti Covid, ovvero ricoverati a causa del virus: per la parte restante parliamo di pazienti ricoverati in elezione o in urgenza per altre patologie, ma risultati positivi allo screening effettuato nel momento dell’accesso in ospedale”.

Per quanto riguarda le cause di questa inversione di tendenza “possiamo individuare l’aumento di prevalenza di Omicron 5, virus ad elevata contagiosità – ha confermato Ansaldi – anche se, va detto, gli effetti di questa variante sembrano essere più lievi delle precedenti. Inoltre c’è stato sia un aumento della socialità, legato anche alla fine della scuola, sia un aumento della popolazione della nostra regione, per via degli afflussi turistici: aumentando il denominatore, crescono anche i nuovi casi, il diffondersi del virus e, tendenzialmente, anche i ricoveri negli ospedali”.

In Liguria il 12,9% della popolazione con più di 5 anni risulta non vaccinata (ma i guariti da meno di sei mesi rappresentano il 5,3%), dato superiore alla media nazionale (11,9% con 4,9% di guariti da meno di sei mesi). Nella nostra regione, inoltre, il 18,2% della popolazione vaccinabile non ha ricevuto la terza dose (il 3,9% sono i guariti da meno di quattro mesi) e anche in questo caso il dato è tra i più alti in Italia. Il tasso di copertura vaccinale delle quarte dosi è inferiore alla media nazionale per quanto riguarda gli immunocompromessi (26,7% contro il 38,2%) ma superiore per gli over 80, over 60 fragili e ospiti delle Rsa (25% contro 18,1%).

“L’inversione di tendenza dei nuovi casi settimanali – conclude Cartabellotta – conferma la netta ripresa della circolazione virale in tutto il Paese. Se da un lato questo aumento dei casi non sembra al momento, configurare l’inizio di una nuova ondata, dall’altro il contesto epidemiologico invita alla cautela per varie ragioni: oltre 600mila positivi, largamente sottostimati, incertezze sulla prevalenza della variante BA.5 nel nostro Paese e sul reale impatto nell’aumento dei casi nelle prossime settimane, basso numero di anziani e fragili coperti con la quarta dose. In particolare, indipendentemente da obblighi e raccomandazioni, è prudente continuare ad indossare la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati. Dal canto loro le istituzioni devono aumentare la frequenza del sequenziamento virale e potenziare la campagna vaccinale, ormai in stallo, in tutte le persone a rischio di malattia grave. In particolare, aumentando l’adesione alla terza dose negli over 50 e alla quarta dose in tutte le persone vulnerabili incluse nella platea”.

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