Cultura

Cibo sulla Luna e su Marte, a Busalla torna il festival dello Spazio

La rassegna è in programma a Villa Borzino dal 30 giugno al 3 luglio

Genova. Il cibo nello Spazio è il tema scientifico principale della sesta edizione della rassegna in programma a Villa Borzino dal 30 giugno al 3 luglio, dove sono attesi i protagonisti dell’industria e della politica spaziale europea che animeranno i tavoli della Space Economy e le conferenze-spettacolo fra fisica, cinema e poesia di Luca Perri e Bruno Galluccio.

Dopo l’acqua nel cosmo, protagonista dello scorso anno, è il cibo per i viaggi extraterrestri il tema scientifico principale della sesta edizione del Festival dello Spazio di Busalla ospitato a Villa Borzino dal 30 giugno al 3 luglio, rassegna ideata dall’astronauta Franco Malerba e rimasta sempre fedele alla sua vocazione scientifico-divulgativa per raccontare l’avventura nel cosmo nei tre momenti chiave dell’esplorazione, della conoscenza e dell’utilizzo a fini di innovazione tecnologica e di sviluppo economico.

Nel consueto mix fra alta divulgazione, spettacolo e divertimento che costituisce il successo del Festival spiccano i laboratori della Space Economy che porteranno a Busalla molti dei protagonisti dell’industria e della politica spaziale europea, e le conferenze-spettacolo fra fisica, cinema e poesia di Luca Perri e Bruno Galluccio, a testimoniare la natura multidisciplinare della manifestazione capace, quest’anno, di attirare oltre cinquanta personalità eminenti del mondo aerospaziale.

«Nato per celebrare il volo spaziale del primo astronauta italiano e nostro concittadino, Franco Malerba, il Festival dello Spazio ha saputo crescere, di anno in anno, grazie a relatori di eccellenza e ospiti di fama internazionale, riuscendo a fare di una semplice cittadina dell’entroterra genovese una sorta di piccola, grande capitale italiana dello Spazio, e di questo siamo orgogliosi», commenta Fabrizio Fazzari, assessore a Turismo e Cultura del Comune di Busalla e co-ideatore della manifestazione.

«Il tema scientifico che abbiamo scelto quest’anno può sembrare insolito ma, in realtà, rappresenta una sfida essenziale per la sostenibilità dell’esplorazione spaziale con astronauti; ancora una volta la scienza e la tecnologia sono chiamate a trovare soluzioni – riflette Franco Malerba – se crediamo alla fattibilità degli insediamenti umani su altri corpi celesti, come la Luna e più in là Marte. Il tema mi coinvolge personalmente perché io stesso sono socio fondatore di una startup, SpaceV, uno spin off dell’Università di Genova che progetta serre brevettate per gli habitat extraterrestri e sarà presente al Festival».

«La capacità di garantire un adeguato nutrimento agli astronauti sarà imprescindibile per la loro sopravvivenza, la loro salute e il loro benessere psico-fisico – prosegue Malerba –. Lontano dalla Terra diventa necessario coltivare piante, riciclare ogni rifiuto in concime, ricostituire lo scambio di risorse, di ossigeno e di CO2 tra mondo vegetale e mondo animale. Realizzare, dunque, un’economia circolare spinta al massimo grado, non potendo più contare su rifornimenti diretti dalla Terra».

Al cibo nello Spazio è dedicata, in particolare, la giornata di sabato 2 luglio. Quali semi sarà conveniente portare dal nostro pianeta? E come riusciremo a coltivarli sulla Luna o su Marte? L’agronomia e l’agricoltura sono destinate a diventare nuove frontiere della ricerca spaziale. Gli esperti che interverranno al Festival, provenienti dal mondo dell’università, della ricerca e dell’industria, parleranno degli scenari di riferimento per l’esplorazione lunare prossima, degli stress derivanti dalla permanenza in ambienti chiusi e isolati, dei probabili deterioramenti del sistema cardiovascolare e osseo derivanti dalla ridotta gravità e delle piante medicinali più produttive e più ricche di elementi nutraceutici utili a combatterli. In buona sostanza, ci parleranno dell’alimentazione e della farmacopea spaziale.

Torna alla mente il film “The Martian” che, a questi problemi di sopravvivenza, almeno in apparenza aveva saputo trovare una soluzione. In realtà sono molte le incongruenze nel film diretto da Ridley Scott destinate ad esserere smascherate da Luca Perri nella sua conferenza-spettacolo “Nollywood, mai andare al cinema con un fisico” che, alle 16,30 di sabato, concluderà il programma della giornata con una divertente carrellata delle tante topiche presenti anche nei film di fantascienza più celebrati.

Venerdì 1º luglio, subito dopo l’inaugurazione ufficiale del Festival alla presenza delle principali autorità locali e regionali, sarà la volta della strategica sessione dedicata alla Space Economy, quest’anno di altissimo livello: siederanno infatti allo stesso tavolo i principali promotori delle attività spaziali (Esa, Euspa, Asi) e i responsabili delle maggiori industrie italiane del settore. Interverranno, tra gli altri l’amministratore delegato di Thales Alenia Space, Massimo Comparini, il presidente del Cluster nazionale Aerospazio Cristina Leone, di Leonardo; Cristina Diani, direttrice del marketing dei sistemi Galileo e Copernicus; e Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino, istituto che è l’epicentro scientifico e tecnologico della capitale italiana dell’aerospazio. Seguiranno tre pannelli di manager industriali che vedranno grandi aziende, pmi e start-up raccontare il loro impegno di innovatori e le loro prospettive; ci saranno anche i partner di due investitori privati Primo Space Fund e TLI Space Ventures/Maxq Space Business, nonché il rappresentante dell’Incubatore di startup spaziali recentemente aperto dall’Esa a Torino

Il tema della Space Economy è oggi di cruciale importanza, perché il connubio di tecnologie digitali e infrastrutture satellitari rende possibile lo sviluppo di nuove applicazioni e servizi in settori fondamentali come l’energia, le telecomunicazioni, i trasporti, l’aviazione e l’urbanistica, con ricadute positive sia in termini economici che sociali. Un’opportunità di crescita particolarmente importante per l’Italia, dove l’impegno finanziario pubblico nel settore aerospazio si alimenta anche delle risorse del Pnrr.

Tornando al tema del cibo spaziale, il Festival di quest’anno offre anche una sessione dedicata all’olio Evo (extravergine d’oliva) italiano, dal momento che, tra le sperimentazioni previste nella missione scientifica “Minerva” che Samantha Cristoforetti sta conducendo a bordo della Stazione spaziale internazionale, c’è anche una valutazione della stabilità chimica e della gradevolezza al palato nelle condizioni spaziali di alcune varietà di olio Evo italiano, un condimento che parrebbe particolarmente indicato nella dieta degli astronauti. Allo scopo, una stanza di Villa Borzino sarà dedicata alle degustazioni degli oli destinati a viaggiare nello spazio e ad una masterclass curata dall’Unaprol, Consorzio olivicolo italiano.

A fare da anteprima al Festival anche quest’anno sarà, giovedì 30 giugno, “Spacebook”, la prima iniziativa in Italia dedicata all’editoria aerospaziale: un laboratorio di idee curato da Massimo Morasso e pensato affinché gli addetti ai lavori possano raccontarsi “fuori dalle righe”. Tra i partecipanti si segnalano lo stesso Franco Malerba, cui competerà la lettura del suo “Manifesto del navigatore dello Spazio”, il già citato Luca Perri ed Elvina Finzi, autrice del libro “Oltre le stelle più lontane” e figlia della grande Amalia Ercoli-Finzi, tra le più eminenti personalità al mondo nel campo aerospaziale e molto nota ed amata dai fan del Festival.

Molto particolare la performance “Poesia e scienza: un matrimonio impossibile?” che chiuderà la sessione Spacebook, a cura di Bruno Galluccio, fisico e tecnologo per formazione, e poeta per vocazione. Nato a Napoli, dove si è laureato in fisica, Galluccio si è occupato di telecomunicazioni e di sistemi spaziali satellitari in progetti di cooperazione europea, ma ha poi seguito un’altra sua vocazione, quella di poeta. Grande è dunque la curiosità di scoprire l’originale lettura poetica che Galluccio offrirà dell’avventura spaziale, essendo il Festival aperto a tutte le dimensioni culturali della grande avventura dell’esplorazione dello spazio che caratterizza, in modo speciale, il nostro tempo.

Alla dimensione interculturale dello Spazio è dedicato anche il concorso a premi tra giovani che il Festival ha messo a bando anche quest’anno; il tema era “Itinerari Spaziali, Aspetti scientifici, psicologici e culturali delle missioni umane nello Spazio extraterrestre”. La mattina della domenica 3 luglio, alle 11, ci sarà la presentazione dei tre elaborati finalisti e la proclamazione del vincitore di questa seconda edizione del Premio “Festival dello Spazio” (1000 euro), promosso in collaborazione con la Scuola Internazionale Superiore per la Ricerca Interdisciplinare (Sisri), il patrocinio dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Università di Genova e la sponsorizzazione di ArianeGroup. Della giuria fanno parte Marco Aime, professore di Filosofia all’Università di Genova, Giancarlo Genta, docente di meccanica aerospaziale al Politecnico di Torino e Giuseppe Tanzella-Nitti, astronomo e professore di teologia alla Pontificia università della Santa Croce a Roma che, a seguire la cerimonia di premiazione, terrà una conferenza sulle dimensioni umanistiche della ricerca scientifica.

Alla dimensione interculturale dello Spazio è dedicato anche il concorso a premi per giovani ricercatori che il Festival ha messo a bando anche quest’anno. Il tema era Itinerari Spaziali, aspetti scientifici, psicologici e culturali delle missioni umane nello Spazio extraterrestre. La mattina di domenica 3 luglio, alle 11, avrà luogo la presentazione dei tre elaborati finalisti e la proclamazione del vincitore della seconda edizione del Premio “Festival dello Spazio”, promosso dall’’Associazione Festival dello Spazio in collaborazione con la Scuola internazionale superiore per la ricerca interdisciplinare (Sisri), con il patrocinio dell’Agenzia spaziale italiana e dell’Università di Genova e la sponsorizzazione di ArianeGroup. Della giuria fanno parte Marco Aime, professore di Filosofia all’Università di Genova; Giancarlo Genta, docente di meccanica aerospaziale al Politecnico di Torino; e Giuseppe Tanzella-Nitti, astronomo e professore di teologia alla Pontificia università della Santa Croce che, a seguire la cerimonia di premiazione, terrà una conferenza sulle dimensioni umanistiche della ricerca scientifica.

Il pomeriggio del 3 luglio si aprirà con Franco Fenoglio, di Thales Alenia Space, a presentare il programma Artemis con cui la Nasa intende portare sulla Luna, entro il 2025, “la prima donna e il prossimo uomo”. Il programma proseguirà con una rievocazione, trent’anni dopo, della missione Tethered che nel 1992 vide debuttare l’Agenzia spaziale italiana nell’astronautica con il volo di Franco Malerba nello Spazio, primo italiano. Per l’occasione, verranno consegnati al Museo dello Spazio di Villa Borzino la bandiera dell’Unione europea portata da Malerba a bordo dello Shuttle Atlantis e il computer Pc-Grid da lui utilizzato durante il programma di addestramento propedeutico alla sua missione.

Completano il programma la mostra fotografica “La Terra vista dallo Spazio” – immagini di luoghi del nostro pianeta, noti o sconosciuti, per riflettere sui fenomeni naturali più singolari o sulle attività antropiche a maggiore impatto ambientale – e l’installazione di un grande tavolo “lunare” utilizzato come ambientazione della nuova linea di giocattoli spaziali Lego®️ – il Rover lunare, la Stazione spaziale lunare Lego city, la Base di ricerca lunare e il Centro spaziale – al cui lancio Malerba ha prestato la sua immagine in un simpatico videoclip girato nel centro spaziale Altec a Torino.

 

 

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