Genova. E’ ricominciata questa mattina alle 8.30 nell’aula magna del tribunale di Genova la verifica delle schede con i voti relativi a circa 150 sezioni (non poche, su 656 totali) su cui sono stati sollevati dubbi di regolarità da parte di partiti di diversi schieramenti.
Dopo il primo effetto, ieri, del riconteggio, con l’acquisizione di un secondo seggio in consiglio comunale per Forza Italia, ai danni dell’Udc, rimasto a secco, oggi gli addetti della commissione elettorale centrale si dedicheranno al controllo delle schede relative al voto nei municipi.
A questo punto, in questo venerdì 17, è il centrosinistra a sperare. Perché nei due municipi, Ponente e Medio Ponente, strappati dal centrodestra al Pd la differenza di voti tra sconfitti e vincenti era così bassa da poter dare adito a ribaltoni.
Nel Medio Ponente il già presidente del municipio per 10 anni (poi vicesindaco con Marta Vincenzi e poi consigliere comunale) Stefano Bernini è stato sconfitto con 8559 voti da Cristina Pozzi (Vince Genova, 8723 voti), una delle donne alla base delle proteste per la chiusura dell’altoforno a Cornigliano. Parliamo di 164 voti di scarto.
Sono “solo” 135 quelli che separano, nel municipio Ponente, il manager Guido Barbazza, indipendente in lista con Vince Genova (9459 preferenze), da Claudio Chiarotti, presidente uscente, Partito Democratico (9324 preferenze). Se, come accaduto in altre sezioni verificate, mancassero all’appello interi verbali “ridurre le distanze” – per citare lo slogan di campagna elettorale di Dello Strologo – non sarebbe così improbabile.
A parte quelli che potrebbero essere risvolti eclatanti, ad ogni modo, sono gli stessi candidati ai consigli municipali che attendono con ansia il risultato della verifica. I mini-parlamenti nelle delegazioni sono al momento tutti da disegnare. Ricordiamo che questa era la prima volta, in base al nuovo regolamento comunale, che i cittadini erano chiamati direttamente a eleggere presidenti di municipio e consigli municipali.