Come non detto

Vaiolo delle scimmie, la ragazza al San Martino è negativa. Bassetti: “Non è il caso di allarmarsi”

Falso allarme dopo il risultato del test, ma verrà comunque tenuta in isolamento. Ansaldi: "Completamente diverso dal Covid"

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Genova. Falso allarme vaiolo delle scimmie in Liguria: è risultata negativa al test la ragazza di 22 anni, residente del Levante ligure e appena rientrata dalle Canarie, ricoverata al San Martino con sintomi compatibili con quelli descritti dall’Oms.

Lo ha comunicato il presidente Giovanni Toti durante un punto stampa convocato sul tema: “Il laboratorio del San Martino ha comunicato ad Alisa che si tratta di un test negativo, quindi di un falso allarme. Il protocollo prevede comunque un periodo di osservazione in clinica perché non vi siano dubbi a riguardo. È una malattia che non comporta particolari rischi, non siamo di fronte a nuovi fenomeni che interessano la salute pubblica in modo significativo anche se contrarla non è un’esperienza gradevole”.

Era stato il policlinico San Martino a parlare di primo caso di vaiolo delle scimmie in Liguria, pur con diagnosi da confermare. “La ragazza – ha spiegato l’infettivologo Matteo Bassetti -. ha lesioni che compaiono da qualche giorno e sono assolutamente compatibili dal punto di vista clinico con quelle descritte in altri centri: al volto, alla bocca, al tronco e soprattutto una lesione molto sospetta alla mano. È una ragazza che ha un problema immunitario di base. Dopodiché sono stati eseguiti i test che il laboratorio ha dato come negativi, ma visto che non è escluso che possa essere positiva, la paziente rimarrà ricoverata al San Martino in isolamento e manderemo campioni allo Spallanzani. Dal punto di vista clinico resta un caso sospetto. Valuteremo nelle prossime 48-72 ore”.

Non è il caso di allarmarsi – ha aggiunto Bassetti -. È una malattia che evolve come la varicella nel bambino. C’è un quadro cutaneo che poi si risolve verso le pustole. Questo dura mediamente una settimana-10 giorni. Non c’è bisogno di nessuna terapia, ma se ci fossero forme più gravi abbiamo i farmaci per curarle. È chiaro che 300 casi in poco più di una settimana, per una malattia con un tempo di incubazione in 21 giorni, ci pone di fronte a una malattia infettiva che ci mette davanti a un tema di salute pubblica”.

Ad oggi sono 219 i casi in Europa e i cluster più importanti sono in Spagna e in Portogallo. “Siamo di fronte a una malattia che ha caratteristiche di contagiosità completamente diverse dal Covid – ha spiegato il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi -. Il Covid della prima ondata aveva un Rt pari a 3-4, Omicron superiore a 10, il vaiolo delle scimmie inferiore a 1: i cluster tendono ad auto-limitarsi. La rete di risposta prevede la sensibilizzazione per una diagnosi precoce, il testing per una diagnosi certa il prima possibile e la rete della risposta clinica.

Il ministero della Salute ha invitato a prendere in considerazione la vaccinazione degli operatori sanitari, mentre sono escluse campagne di vaccinazione di massa. “Abbiamo in Europa un vaccino per la prevenzione della malattia. Ricordo che non vacciniamo dal 1981, da allora è sostanzialmente eradicato. Abbiamo preso contatti col ministero per verificare le modalità di centralizzazione che sarebbero auspicabili. Abbiamo già chiesto un permesso all’Aifa per l’eventuale importazione e preso contatti con la ditta che lo produce a Copenaghen. Il vaccino può essere preso in considerazione per determinate categorie di persone in determinati setting, aspettiamo indicazioni ministeriali”, ha concluso Bassetti.

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