Progetto

Una centrale solare per ‘sfamare’ gli impianti di Scarpino: 3.600 pannelli a fianco del biodigestore

Potrebbe generare 1,5 MWh all'anno per abbattere i costi energetici del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti in costruzione

Genova. Un impianto fotovoltaico per ridurre la fame di energia degli impianti e ridurre il ‘peso ambientale’ di tutta l’area. Stiamo parlando della nuova mini centrale solare che potrebbe essere costruita a Scarpino, e per la quale è stato presentato il progetto ora in fase di approvazione da parte degli uffici tecnici regionali.

L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 1500kW, che sarà connesso alla rete elettrica. L’energia elettrica prodotta dal campo fotovoltaico verrà utilizzata, oltre che per le ordinarie attività di cantiere e gestione della discarica, per alimentare gli impianti del sito quali l’impianto di captazione e rilancio del percolato, l’impianto di trattamento e tutte le restanti infrastrutture energivore del Polo. “L’intervento persegue l’obiettivo di rendere il sito della Discarica di Monte Scarpino quanto più autosufficiente e, conseguentemente, limitare l’acquisto di energia elettrica dall’esterno“, si legge nella relazione del progetto.

Stando alle carte, la centrale solare sarà costituita da 3.664 pannelli fotovoltaici che occuperanno una superficie totale di 12 mila metri quadrati di una area nella parte nord della discarica, oggi non più coltivata, e che nei prossimi mesi vedrà la costruzione limitrofa del nuovo impianto per il trattamento meccanico-biologico dei rifiuti, meglio conosciuto come biodigestore,

La stima dell’energia annua prodotta in corrente alternata relativa all’ impianto in oggetto è pari a circa: 1.945.789 kWh all’anno, consentendo, secondo le stime, una riduzione dell’emissione di sostanze nocive in atmosfera, consentendo la riduzione delle emissioni di anidride carbonica di un valore pari a circa 800 tonnellate all’anno in considerazione della mancata produzione di energia elettrica tramite l’utilizzo di combustibile fossile.

Un impianto del genere, quindi, produce una quantità di energia pari all’utilizzo medio annua di circa 600 famiglie. In questo caso servirà per muovere i macchinari e gli impianti della grande discarica genovese, riducendone almeno in parte il peso in termini di consumo. A proposito di rifiuti, quando si parla di energia, una nuova fonte di rinnovabili non si rifiuta mai.

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