Studiare nel degrado

Vittorio Emanuele, studenti smistati a Sturla. Scatta la protesta: “Edificio inadeguato e cantieri fantasma”

Da mesi le classi del corso Oss sono 'nomadi': dopo via Balbi e il sottotetto del Firpo, a settembre (forse) la nuova sede dall'altra parte della città. Domani la protesta in piazza De Ferrari

Genova. Dopo mesi di disagi, smistamenti e spazi inadeguati non sanno ancora dove e come potranno seguire e svolgere le lezioni il prossimo anno. E soprattutto se potranno farlo. Sono gli studenti e gli insegnanti del Vittorio Emanuele II Ruffini, l’istituto di istruzione superiore con la sede in Largo Zecca e che da anni è alle prese con la carenza di spazi adeguati per lo svolgimento delle lezioni.

Da tre anni la nostra scuola è alla ricerca di nuovi spazi – spiega a Genova24 Daniela Infurna, studentessa e una delle rappresentanti di istituto – la tradizionale sede di Largo Zecca non è più adeguata ad ospitare un numero sempre crescente di studenti. In questi anni siamo stati costretti a distribuire le classi su più sedi dislocate in diversi punti della città facendoci anche ospitare da altri istituti. Dalle istituzioni abbiamo ricevuto promesse, assicurazioni e tante parole ma nulla di certo”.

Soluzioni che sono state messe sul tavolo da parte degli studenti e degli insegnanti, senza però ottenere esitio: “Le nostre proposte – l’ex scuola Garaventa che diventerà sede della Polizia Locale, locali dell’Università in via Balbi, Albergo dei Poveri, via Lomellini, ex Magistero – non sono state accolte. Attualmente c’è stata assegnata una sede a Sturla lontana e scomoda per il nostro naturale bacino d’utenza che è da sempre il centro-ponente. In questa sede, che necessita di una radicale ristrutturazione, tra cui la verifica e successiva bonifica dell’amianto, i lavori non sono ancora iniziati. Cosa succederà a settembre?”.

Domanda doverosa, la cui risposta resta in sospeso. La destinazione delle classi del corso Oss, infatti, dovrebbe essere negli spazi dell’ex sede di via Bernabo Brea del Gaslini Meucci. Un edificio ad oggi in parte fatiscente per cui sarebbe dovuta partire la ristrutturazione, di cui oggi non v’è traccia. E che sopratutto imporrebbe ai ragazzi di attraversare la città per seguire i corsi. “Questi mesi i ragazzi hanno seguito le lezioni al sesto piano del Firpo, inagibile da anni, e da settembre dovremmo essere in questo edificio che sappiamo essere fatiscente. Devono rifare tutto dentro, ma i lavori sembrano ancora lontani. La nostra paura è quella di trovarci a settembre ancora senza una sede dignitosa, rimbalzati da una parte all’altra della città“. Per questo motivo gli studenti del “Vittorio” domani saranno in piazza De Ferrari a protestare contro una situazione assolutamente incredibile e inaccettabile, soprattutto alla luce di quanto è successo in questi ultimi due anni. E del tempo perso.

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