Genova. L’appoggio a Bucci non è per Italia Viva una sperimentazione sul campo in vista delle politiche del 2023. Così ha chiarito a Genova Matteo Renzi, a margine dell’udienza in tribunale dopo la sua denuncia dei magistrati fiorentini per l’inchiesta Open.
“No, l’appoggio a Marco Bucci è l’appoggio a Marco Bucci, punto. Voi non avete la visione d’insieme su Genova- ha detto Renzi ai giornalisti genovesi – Il ponte Morandi è molto più di una tragedia: è una tragedia enorme per 43 famiglie, una sconfitta del Paese, è stato oggetto di una campagna di comunicazione da parte dell’allora governo. Mai dimenticare che, sulla base di ciò che è accaduto, il governo Conte e Giuseppe Conte personalmente hanno annunciato di voler punire la famiglia Benetton, proprietaria di Autostrade, e alla fine di questo annuncio è accaduto che Conte i soldi li ha dati ai Benetton, non glieli ha presi come ha giurato quando è venuto qua a fare battage mediatico”.
Di fronte a questo grande gioco populista – ha attaccato ancora Renzi – c’è un sindaco che si è rimboccato le maniche, che ha rimesso a posto non solo il ponte ma la speranza di una città, ha delle idee sulle infrastrutture che noi apprezziamo, rispetto allo sguardo cinico del Movimento 5 Stelle io preferisco lo sguardo civico di Marco Bucci. Ma è una cosa che riguarda Genova, tanto è vero che in altre città stiamo col centrosinistra: Parma, Piacenza, Como, L’Aquila. Dunque rara avis Marco Bucci, ce ne fossero di sindaci come lui.
E poi ha ribadito: “Avremmo sostenuto Bucci anche se fosse stato il candidato del M5s, il problema è che è incompatibile perché uno che dice che vuole mettere in discussione la Gronda significa che ha un’opinione delle infrastrutture di Genova che non è la nostra. Sulle infrastrutture il M5s ha detto tutto e il contrario di tutto: Tap, Tav, procedura d’emergenza, Expo, Olimpiadi”.