7 luglio

Ponte Morandi, doppia aula per il maxi processo: tv in arrivo anche da Dubai

Il procuratore Pinto: "Sarà un processo epocale, fondamentale garantire accessibilità a cittadini e stampa"

Generica

Genova. Stanno arrivando richieste di accredito da media di tutta Europa e non solo, persino da Dubai, per la prima udienza del processo pubblico per il crollo di ponte Morandi.

Per la tragedia costata la vita a 43 persone, sono indagate in tutto 59 persone a cominciare dagli ex vertici di Aspi e Spea. L’udienza è fissata per il prossimo 7 luglio e in questi giorni procura e tribunale hanno effettuato diversi sopralluoghi per capire come poter garantire non solo alle parti ma anche alla stampa e ai cittadini interessati di poter partecipare alle udienze del processo.

Le aule più grandi a disposizione di palazzo di Giustizia sono l’aula magna e la tensostruttura montata in cortile in epoca Covid e che è stata utilizzata principalmente proprio per l’udienza preliminare per il crollo del 14 agosto 2018.

Entrambe hanno circa 250 posti che è proprio il numero ‘minimo’ da considerare per poter far sedere le parti del processo (imputati, avvocati, consulenti, parti civili già costituite).

A queste però vanno aggiunte la stampa, che sarà appunto molto numerosa soprattutto nella prima udienza e poi in quelle decisive ed eventuali altre persone che vogliono ascoltare in aula il dibattimento pubblico.

Per questo l’idea è quella di destinare una delle aule al tribunale per l’esame dei testi e l’altra per poter seguire l’udienza in videocollegamento. “Sarà un processo epocale – dice il procuratore di Genova Francesco Pinto – e per questo riteniamo molto importante che venga garantita la massima accessibilità e visibilità”. Per la stampa si sta studiando un’area ad hoc mentre occorre ricordare che nel corso della prima udienza molte delle richieste di parti civili che erano state escluse in fase di udienza preliminare ripresenteranno la richiesta al dibattimento.

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