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Peste suina, un caso a Roma: è il primo fuori dalla zona rossa di Liguria e Piemonte

Tra alessandrino e genovesato intanto i casi riscontrati sono a oggi 110

Cinghiale Celle

Roma. Un caso di peste suina africana è stato rilevato a Roma. Lo rende noto, il commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. “Sì, c’è un caso – dice contattato telefonicamente dall’Ansa – la zona dovrebbe essere quella del parco dell’Insugherata”. La riserva naturale si trova a Est del quartiere Flaminio, di fatto incastonata nella città vera e propria.

“Stiamo effettuando i controlli necessari”, aggiunge. Se confermato si tratterebbe del primo caso di peste suina, malattia virale che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall’area sino ad ora interessata, tra Genovesato, ponente ligure e basso Piemonte.

A oggi, dopo mesi di semi-lockdown dei boschi nel territorio della nostra regione e nell’alessandrino, i divieti sono stati allentati ma ogni giorno nella cosiddetta zona rossa continuano a registrarsi nuovi casi.

L’ultimo aggiornamento utile, da parte dell’istituto zooprofilattico di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta, parla di 110 positività riscontrate in altrettante carcasse. 67 per positività in Piemonte, 43 per positività in Liguria. Un nuovo caso ieri è stato riscontrato in provincia di Genova a Busalla.

“I dati degli abbattimenti di cinghiali nella stagione venatoria 2020/2021 sono impietosi e per altro, poco difformi da quelli realizzati nella stagione precedente – sottolinea Stefano Roggerone, presidente di Cia Liguria -. Capi da abbattere secondo le disposizioni regionali : 24.860; capi abbattuti da dato ufficiale della Regione Liguria 12.189 pari al 49,03% . Se consideriamo che le prede sono prevalentemente maschi, significa che avremo un 2022 , complici le limitazioni dell’ attività venatoria, dovute alla pandemia e alla PSA, ove assisteremo ad una esplosione di presenze di cinghiali, nei nostri boschi e di conseguenza nelle nostre coltivazioni”.

” Non sentiamo parlare di piano di abbattimenti , però sentiamo parlare di recinzione di mezza Liguria, sulla cui efficacia abbiamo non pochi dubbi e il caso di Roma sta lì a confermarlo – prosegue Stefano Roggerone -. Non abbiamo ancora capito se il Commissario Straordinario ha davvero poteri e può incidere concretamente, non abbiamo visto un Euro di rimborso ne sappiamo se il “mancato allevamento” cui siamo costretti, verrà in qualche modo risarcito”.
Una condizione assurda dove non si percepisce chi deve fare cosa e quando, con un rimbalzo di responsabilità che definire assurdo è un complimento.

” Per questo chiediamo con forza alla Regione di convocare urgentemente un incontro alla presenza del Commissario – conclude il presidente di Cia Liguria -. con tutti i soggetti interessati a partire dalla Organizzazioni Agricole, fino alle rappresentanze di Cacciatori, per conoscere con chiarezza il cronoprogramma delle azioni che si intendono intraprendere, le risorse a disposizione. Non è più tollerabile questa costante situazione di rinvio senza certezze sulla ripresa della normale attività, della esistenza o meno dei rimborsi, della messa in atto del piano di abbattimenti”.

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