Le indagini

Omicidio Alice Scagni, Alberto non voleva andare al centro di salute mentale

Chiesta la perizia psichiatrica per il 42enne che ha ucciso la sorella con 20 coltellate. Proseguono le indagini sugli allarmi sottovalutati

Alberto Scagni

Genova. Alberto Scagni era restìo all’idea di andare a farsi visitare al centro di salute mentale della Fiumara. Per questo nonostante il primo colloquio avuto dai famigliari con il centro e l’appuntamento fissato per il 2 maggio, il giorno dopo l’omicidio, non è detto che Alberto all’appuntamento con lo psichiatra di sarebbe andato. L’elemento è emerso nel corso delle audizioni, come persone informate sui fatti, dei medici e degli operatori del centro di salute mentale che erano stati contattati dai genitori di Alberto nell’ultimo periodo precedente all’omicidio e che ora sono stati accusati dai familiari di aver sottovalutato la situazione fissando l’appuntamento troppo avanti nel tempo.

Alberto Scagni, tuttavia, a meno di comportamenti tali dal dover indurre un medico a proporre un tso, essendo maggiorenne, aveva la piena libertà di scegliere se farsi curare oppure no.

Il sostituto procuratore Paola Crispo invece non ha ancora sentito i poliziotti che nei giorni precedenti l’omicidio sono stati contattati dai genitori di Alberto e neppure quelli che sono intervenuti il sabato a casa della nonna dopo il tentativo di incendio della porta di ingresso. Sono stati nuovamente ascoltati la mamma e il papà di Alice e Alberto e nelle prossime ore sarà convocata la nonna.

Rispetto al filone di indagine principale la procura di Genova ha chiesto di svolgere in incidente probatorio la perizia psichiatrica su Alberto Scagni per valutare la sua capacità di intendere e di volere al momento dei fatti. In questo modo gli avvocati del 42enne potranno decidere se nominare un proprio consulente di parte o attendersi al giudizio del perito del giudice. Se Scagni fosse giudicato parzialmente incapace di intendere e di volere potrebbe essere condannato a una pena molto più lieve rispetto all’ergastolo, pena prevista per l’omicidio volontario aggravato

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