Genova. “Il nostro sogno è che arrivi un turista, magari straniero, e lasciando la sua recensione prima di andarsene scriva che si è trovato bene, che le stanze erano accoglienti, la colazione ottima e il servizio all’altezza, senza fare il minimo cenno al fatto che il personale sia disabile, questo è il nostro obbiettivo”.
A parlare è Enrico Pedemonte, imprenditore genovese nel settore tecnologico ed ex presidente del Cepim, che con la moglie Silvia Stagno, ha ideato, fondato e realizzato la cooperativa Compagnia della Tartaruga per dare vita al primo bed and breakfast a Genova gestito da giovani con disabilità psichica. Una dei quattro che lavorano alla “Sosta” è la figlia, Giulia, portatrice della sindrome di down.
Si chiama b&b La sosta della Tartaruga, si trova in via Caffaro 14/9, quindi a pochi passi tra il centro e Castelletto, e la prima cosa che si nota, entrando, non sono Cristina, Giulia, Manuel, Luca – i ragazzi che lavoreranno nella struttura – ma la bellezza delle stanze, gli arredi di gusto, l’atmosfera rilassata e un giardino segreto da togliere il fiato.

Quattro stanze di cui una suite e un mini appartamento. Lo stile è quello dei palazzi genovesi di inizio Novecento. Oltre alle camere ci sono spazi comuni e, appunto, il bellissimo giardino pensile tra palme e muretti a secco. Le colazioni si propongono di essere uno dei punti di forza: “Con focaccia e brioche sfornate al momento, belle calde”, dice Cristina Resmini, una delle giovani impiegate nel b&b.
La struttura avrà quattro dipendenti con disabilità psichica, che dopo un periodo di formazione e uno stage saranno assunti con contratto a tempo indeterminato, e due senza disabilità, a cui spetterà il ruolo di caposquadra. Ci sono poi alcuni volontari che, insieme a Silvia Stagno ed Enrico Pedemonte, hanno portato avanti i primi passi della cooperativa, nata poco più di un anno fa, dalla ristrutturazione della casa all’organizzazione della formazione. Rapidissimi, altro che tartarughe.
“Abbiamo voluto dare vita a una struttura che punta alla fascia alta – spiega Pedemonte – troppo spesso si dà per scontato che se sono occupati dei disabili allora il servizio possa essere mediocre, noi vogliamo ribaltare questo tipo di mentalità e dimostrare che un’impresa può stare in piedi, essere economicamente sostenibile e anche crescere e svilupparsi se il lavoro viene pensato sulla base delle caratteristiche di chi è portatore di disabilità”.

Tempi non stressanti, un numero di stanze gestibili, la possibilità di interagire in maniera spontanea con la clientela ma anche semplificata grazie a questionari e software digitali, sono alcuni dei punti di forza de La sosta della Tartaruga. I quattro giovani impiegati si sono preparati con un corso di formazione durato sette mesi.
Alcuni di loro parlano anche inglese. Altri hanno già fatto esperienze lavorative in settori diversi. “Questa è la prima volta in cui davvero sento di avere imparato qualcosa di concreto”, racconta Luca Arcella.
Il B&B sarà utilizzabile dal 1 giugno 2022. Ancora non è presente su Booking o altri portali di ricerca (mentre scriviamo) ma l’iter è già in moto. “Il nostro obbiettivo d’impresa è riempire le stanze al 70%, poi sicuramente cercheremo fondi, finanziamenti, 5×1000, tutto ciò che possa aiutare a sostenere il progetto”, afferma Pedemonte. Se tutto andrà bene, ci saranno ulteriori sviluppi.

Al piano terra dell’edificio si realizzerà un laboratorio di pasticceria per prodotti gluten free (la maggior parte delle persone con sindrome di down soffre di celiachia) che potranno essere poi utilizzati per le colazioni ma anche venduti ad altri negozi. “Se la formula funzionerà ci piacerebbe, in un futuro, esportarla in altre città”.