Genova. Con un nuovo parco pubblico da 1500 metri quadrati e un asilo da 60 posti oggi è stata inaugurata l’area ex Boero a Molassana, nel cuore della Val Bisagno, dopo i lavori di rigenerazione urbana degli spazi un tempo occupati dalla fabbrica di vernici. A fare da ‘cornice’ a questi spazi quattro palazzi con in dotazione circa 170 appartamenti di cui 143 destinati al social housing, vale a dire alla vendita o all’affitto a prezzi calmierati.
Una grande progetto che va a completare una lunga stagione di interventi edilizi che nel 2010 ha dato il via alla demolizione dei capannoni industriali della Boero per portare i nuovi spazi che affacciano in via Molassana ora sede di un supermercato, della nuova biblioteca Saffi e del relativo auditorium. Un cerchio che quindi si chiude e che in qualche modo ridefinisce lo skyline del quartiere e di tutta la vallata. Dividendo ovviamente l’opinione pubblica sull’opportunità di nuove costruzioni in una fase storica così delicata dal punto di vista demografico, nel quartiere come in tutta la città.
Il progetto è stato portato avanti dal Fondo Housing Sociale Liguria: un fondo d’investimento immobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, il cui scopo consiste nell’investimento collettivo dei capitali raccolti, ai fini della strutturazione e implementazione di iniziative immobiliari e dell’attuazione di politiche di investimento aventi finalità sociali. Il fondo è estito da DeA Capital Real Estate SGR è il proprietario delle iniziative ed è partecipato in via maggioritaria da CDP Immobiliare SGR S.p.A. attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare, nonché da Fondazione Cassa di Risparmio di La Spezia, Compagnia di Sanpaolo e Fondazione De Mari, ed altri investitori.
Il cuore dell’iniziativa è quindi l’housing sociale, con tra diverse tipologie di case destinate alla vendita e alla locazione con prezzi e canoni calmierati. “Con questo progetto abbiamo l’evidenza di come anche l’edilizia popolare possa essere di qualità e attenta a garantire una qualità della vita a chi verrà ad abitarci”, ha sottolineato l’assessore Pietro Piciocchi. “Abbiamo seguito quattro aspetti in particolare – ha spiegato l’architetto Gianandrea Barreca, che insieme a Giovanni La Varra ha firmato il progetto – la disposizione dei volumi, vale a dire i quattro palazzi, la loro messa a terra, gestita con la realizzazione di grandi portici che potranno garantire la fruizione dell’esterno in qualsiasi condizione climatica. Il terzo aspetto che abbiamo voluto approfondire è la pelle degli edifici, vale a dire l’aspetto: i colori, lo ombre, le logge, i balconi sono stati definiti in maniera molto articolata, dando un’identità molto dinamica e fluida. Per ultimo lo sviluppo degli appartamenti interni, e il rapporto tra interno e esterno caratterizzato da finestre a partire dal pavimento e da gradi terrazzini che proseguono fuori la vita dentro le case”.
Il parco comprende diverse aree destinate ad aiuole, un’area giochi e uno spazio ad anfiteatro di prato pensato per dare spazio a attività informali dei cittadini. Ad oggi la fruizione di quest’area è aperta a tutto il quartiere, come i parcheggi a raso attorno al complesso. “Sicuramente questi sono il fiore all’occhiello per il territorio – ha aggiunto il presidente del Municipio IV Media Valbisagno Roberto D’Avolio – Gli spazi dell’asilo sono molto belli, e sicuramente daranno un seppur parziale risposta alla grande domanda di questa tipologia di servizio. Lo abbiamo fortemente voluto come municipio e riuscire ad inaugurarlo è una vera soddisfazione”.
Tutto finito? No. All’appello manca ancora il ‘famoso’ lotto 5, di cui il Comune di Genova ha rinunciato a diventarne proprietario come previsto dagli atti legati alla rigenerazione urbana. La piccola area a monte di via Bernardini, dopo un primo progetto di una nuova rsa, con buone probabilità potrebbe diventare la sede di ambulatori privati. Nel frattempo dai prossimi giorni inizieranno ad arrivare le prime famiglie: il risultato di questa grande operazione urbana e sociale lo vedremo solo nei prossimi anni, quando questo nuovo quartiere nel quartiere sarà entrato negli equilibri del territorio. Come e con quali ricadute lo potremo vedere solo allora.