Protesta

Malamovida, comitato del centro storico presenta diffida al sindaco: “Tuteli la nostra salute”

L'associazione chiede, tra le altre cose, di far chiudere i locali a mezzanotte e impedire la somministrazione di alcolici già dalle 23: "Abbiamo il diritto di riposare"

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Genova. Più volte, negli ultimi anni, hanno avvertito che se non fosse cambiato qualcosa si sarebbero mossi per vie legali. I residenti dell’associazione Vivere il centro storico di Genova Odv, uno dei comitati di cittadini presenti e attivi nei caruggi, in particolare in quella rive gauche da oltre 20 anni snodo nevralgico della socialità notturna, hanno annunciato, a un mese dalle elezioni, di avere presentato diffida al sindaco e agli uffici del comune competenti affinché si muovano per la tutela della loro salute.

La diffida, patrocinata dagli avvocati Silvia Sommazzi ed Emanuele Bertolin, è stata presentata per conoscenza anche al comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e alla Regione.

La richiesta formale è ad adottare i provvedimenti necessari a tutelare in modo efficace e stabile il bene primario della salute pubblica, e quindi il riposo notturno dei cittadini residenti, in particolare, nell’area ricompresa tra via San Lorenzo e piazza Matteotti a nord, piazza Sarzano a est, Mura delle Grazie a sud e via Turati a ovest.

Tra le richieste anche quella di ricondurre le immissioni sonore generate dalla situazione di movida fuori controllo, entro i limiti massimi consentiti, effettuare una riorganizzazione degli orari di apertura dei locali di somministrazione e vendita per asporto di bevande anche alcoliche e superalcoliche presenti nel centro storico genovese, e poi disporre, con efficacia immediata, la chiusura dei suddetti locali alle 24, con divieto di vendita delle bevande alcoliche e superalcoliche dalle 23 tutte le notti della settimana. Oggi l’orario di chiusura è stabilito alle 3 del mattino.

L’associazione Vivere il centro storico di Genova OdV è nata dal precedente comitato spontaneo, già da anni impegnato nel cercare di sensibilizzare le amministrazioni sulle problematiche connesse al fenomeno della cosiddetta malamovida.

Negli ultimi tempi il Comune ha in realtà messo in atto diverse iniziative per migliorare la convivenza tra la movida e i residenti, dalle ordinanze sul divieto di consumo e detenzione di alcol fuori da dehors dalla mezzanotte alle sette del mattino, le attività di animazione con i ragazzi, un maggiore numero di agenti di polizia locale e protocolli siglati con altre forze dell’ordine. Ma, specialmente dopo la fine del periodo Covid, i residenti sostengono di non aver visto un miglioramento della situazione.

Ma al di là delle situazioni di degrado a far muovere l’associazione Vivere il centro storico sono i dati ufficiali. Quelli relativi al permanente sforamento dei limiti di legge per quanto riguarda l’inquinamento acustico: “Questo in tutta l’area – si legge nella diffida – come reiteratamente registrato nelle campagne di rilevamento fonometrico condotte dagli stessi ispettori ambientali della polizia locale nel 2010, 2015, 2020” e che parlano di valori “comparabili al rumore presente ai bordi di un’autostrada in pieno giorno”.

Non solo. I residenti sottolineano come le ordinanze di chiusura relative a singoli esercizi approntate negli ultimi anni dall’amministrazione siano state annullate dal Tar, con i ricorrenti che hanno persino ottenuto risarcimenti.

L’associazione, annunciando la diffida, parla anche di proposte: Ispirandoci alla bella iniziativa della DesignWeek che sta avendo sempre più una ricaduta positiva su questa zona del centro storico, stiamo elaborando il progetto di una “Book week: buone letture, buon cibo, buon bere” in cui si possano coinvolgere e valorizzare realtà diverse con una valenza culturale a impatto positivo sul tessuto sociale, con una serie di eventi che siano attrattivi per tutti, compresi i residenti stessi”.

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