Genova. “Ci sono persone che vorrebbero non si riattivasse la linea del Campasso, noi però abbiamo già presentato un progetto per coprire completamente la parte di Sampierdarena. Alla fine i cittadini, anziché una ferrovia che non funziona, avranno un parco e dei parcheggi”. Lo ha annunciato oggi il sindaco Marco Bucci a margine della presentazione dei candidati presidenti dei Municipi: una soluzione che verrebbe incontro alle richieste dei comitati, in particolare quelli di via dei Landi e via Ardoino, spaventati dal futuro passaggio dei treni merci su quello che diventerà l’ultimo miglio del Terzo Valico.
Che sia solo una “sparata elettorale” per recuperare consenso a poco più di un mese dal voto? In realtà fonti di Rfi confermano che qualcosa sta davvero bollendo in pentola. Da quanto trapela esiste effettivamente un tavolo aperto col Comune su questa ipotesi progettuale, ma non si tratterà di una vera e propria galleria fonoassorbente come quella immaginata dai residenti. In altre parole, nel tratto in cui sono state già installate barriere antirumore ai lati del sedime ferroviario potrebbe essere aggiunto un “elemento di congiunzione” che garantirebbe un’ulteriore protezione dall’inquinamento acustico.
Non solo. Mentre il sindaco Bucci parla di “parco”, nella bozza in mano ai progettisti si ragiona di “aree adibite a verde pubblico” non solo nella zona del Campasso, che vedrà riattivare il parco ferroviario per la composizione dei treni merci lunghi 850 metri, ma anche nei dintorni di via Ardoino, cioè il punto più critico dell’intero tracciato, in cui i binari escono allo scoperto per 250 metri a una distanza minima dalle abitazioni. Di più, per ora, non è dato sapere.
La novità dunque non è negli annunci di Bucci, ma nella concreta apertura dimostrata da Rfi. Durante l’ultimo sopralluogo in zona alla presenza del sindaco e del responsabile del progetto Mariano Cocchetti erano state menzionate tettoie da integrare alle barriere fonoassorbenti, con l’eventualità – se non si dovesse trovare una soluzione efficace – di espropriare le abitazioni interessate dal passaggio dei treni.
Ora l’ipotesi di una copertura è più realistica, ma in ogni caso non ci saranno stravolgimenti, anche perché le risorse dovranno essere trovate all’interno dei finanziamenti già stanziati. Si tratterà, insomma, non tanto di una variante progettuale, quando di un “affinamento” delle misure di mitigazione già previste (che tuttavia sono insufficienti per evitare lo sforamento delle soglie previste dalla legge).
D’altra parte il sindaco ne parla come se fosse un caso già risolto: “Trasformiamo una situazione difficile in una situazione facile. Ma è giusto: faccio i complimenti ai comitati perché se loro non avessero spinto noi non l’avremmo fatto. Io apprezzo i comitati, anche quando dicono di no. È lo stesso che è accaduto per la demolizione del ponte Morandi”. E sul tratto Campasso-Rivarolo, su cui è esploso il malcontento degli abitanti di Certosa? “Ci stiamo lavorando, ma non dico di più”
Oltre all’inquinamento acustico le preoccupazioni dei cittadini riguardano il possibile passaggio di merci pericolose, che secondo i dati forniti inizialmente da Rfi in commissione municipale avrebbe riguardato il 10% dei treni (in totale 42 al giorno). Durante un’assemblea pubblica a Certosa il sindaco Marco Bucci e il commissario Calogero Mauceri avevano fatto un passo indietro, spiegando che tutte le merci pericolose sarebbero state convogliate sulla linea sommergibile che costeggia l’argine del Polcevera. La garanzia dovrebbe giungere con un’apposita ordinanza del sindaco, che però non è stata ancora adottata e resta chiusa nel grande contenitore delle promesse.
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