Genova. Cordoglio ma anche rabbia nel sindacato Usb a cui era iscritto Sergej Robbiano il lavoratore dell’aeroporto di Genova morto stanotte dopo essere finito in mare con la sua auto mentre perlustrava la pista dell’aeroporto.
Rabbia perché i soccorsi sarebbero arrivati in ritardo dopo che i colleghi si sono accorti che l’auto del dipendente poteva essere finita in mare. I primi sommozzatori arrivati sul posto sono stati i carabinieri “con i tempi tecnici di allertamento che non sono per le forze dell’ordine quelli di un intervento urgente – spiega Davide Palini, coordinatore regionale Usb per i vigili del fuoco – che abbiamo noi”. Ma a Genova i sommozzatori non c’erano: “A causa della carenza di personale i sommozzatori dei vigili del fuoco – spiega ancora il sindacalista – sono presenti in due turni su due, così il comando ha dovuto chiamare i colleghi di Torino”.
Non solo: “I colleghi avrebbero potuto arrivare più velocemente in elicottero ma non hanno potuto perché sono sprovvisti dell’autorizzazione per il volo notturno. Cosi sono dovuti venire con il furgone”.
Il sindacato Usb definisce “sconcertante” l’assenza dei sommozzatori a Genova, città capoluogo di una regione che si affaccia sul mediterraneo con infrastrutture portuali e aeroportuali che insistono sullo specchio acqueo, nonché fabbriche come le acciaierie prospicienti l’aeroporto ed un aumento considerevole di presenze turistiche con oltre 11 milioni nel 2021. Il sindacato “chiede assunzioni per garantire h24 nelle sedi di Genova e La Spezia. Oggi per tutta la costa ligure abbiamo a disposizione solo 2 turni di vigili del fuoco su 4 per la sede genovese ed 1 su quello spezzino”.
Il coordinamento USB VVF Liguria proclama una giornata di sciopero per la condizione inaccettabile ed insostenibile che più essere risolta solo con un piano urgente di assunzioni.
Sul tema della sicurezza e del personale che manca interviene, sempre per l’Usb, anche il candidato per il municipio Centro Est (e vigile del fuoco) Stefano Giordano: “Ritengo sia urgente reintegrare il nucleo sommozzatori di Spezia e Genova, due porti importantissimi a livello europeo, nazionale e regionale. Lo scenario impone dunque di rivedere l’organico e di farci sentire. Non possiamo più permetterci di avere un servizio a singhiozzo sia per quanto riguarda i sommozzatori, sia per quanto concerne il nucleo nautico. La precarietà dal punto di vista numerico del corpo dei VVF dimostra quanto sia importante investire nel soccorso tecnico urgente. Dalla tragedia del Ponte Morandi a oggi, con la perdita di un lavoratore che era prima di tutto un figlio, un compagno di vita e un padre di famiglia, ci deve far riflettere prima e chiedere subito dopo che la politica si attivi per garantire i presidi”.