Genova. Cunicoli di cemento armato, tubi, cavi e circuiti elettrici, pompe di pressione gigantesche, camere di filtraggio, luci al neon ma anche melma, piante che crescono misteriosamente in assenza di luce del sole e poi rumore, tanto rumore.
E’ come una discesa agli inferi l’esplorazione – insieme ai tecnici e responsabili di Aster – del ventre della fontana di Piazza De Ferrari. Un “sottosopra”, per citare la famosa serie tv Stranger Things, che è in realtà un gioiello dell’idraulica e della tecnologia.
Genova24 ha avuto l’opportunità, non da tutti, di poter entrare attraverso il passaggio “segreto” (non è segreto, ma lo sembra) che si trova vicino a uno degli ingressi della stazione della metropolitana, e poi di percorrere il labirinto di corridoi, una sorta di bunker dove la temperatura è costante d’estate e d’inverno, e vedere come funziona a grandi linee uno dei monumenti di Genova.
Dal dicembre 2020 la fontana ha ripreso a funzionare a regime con tutti i getti d’acqua funzionanti. Realizzata, come la vediamo oggi, nel 2001 su progetto dell’urbanista Bernhard Winkler per schermare visivamente ed acusticamente la parte pedonale della piazza da quella carrabile, è formata oltre che dal catino centrale anche da tre fontane a siepe che erano state disattivate nel 2014.
La prima a essere ripristinata era stata, nel 2018, quella che sorge sul lato del palazzo della Regione, seguita nell’aprile 2020 da quella posizionata sul lato su cui si affaccia l’Accademia Ligustica di Belle Arti. A dicembre 2020 gli ultimi getti sono stati ripristinati. In questi giorni è stata ultimata la messa a punto, sempre da parte di Aster, dell’illuminazione scenografica controllata digitalmente.