Genova. L’Italia non sta rispettando il valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in varie zone concernente la qualità dell’aria. Lo ha annunciato la Corte di Giustizia dell’Unione europea e tra le città italiane inadempienti rientra anche Genova.
“Una notizia che non ci stupisce – dichiara Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale – In questi anni l’amministrazione Bucci non ha saputo programmare interventi strutturati per la viabilità cittadina. Le politiche green promosse dal Comune sono solo operazioni di facciata, nei fatti anche il capoluogo ligure è nella lista nera delle città inquinate. Le uniche soluzioni proposte sono mostruosità come lo Skytram in Valbisagno, un progetto calato dall’altro, nato senza coinvolgere la cittadinanza o il territorio. Mentre, nonostante le promesse, si accantona ancora una volta l’idea tanto riuscita in molte città italiane ed europee di ricostruire le linee tram”.
La Corte ritiene che l’Italia abbia mancato agli obblighi che le incombevano omettendo di provvedere al contenimento dei valori limite annuali di NO2, sistematicamente e continuativamente oltrepassati.
“Questa è una città in cui non esiste un’idea concreta e realizzabile di trasporto pubblico locale che garantisca a tutta la cittadinanza il diritto alla mobilità – spiega Filippo Bruzzone, consigliere municipale uscente e candidato in consiglio comunale nella lista Europa Verde con Sansa e Linea Condivisa – La mancata programmazione porta a questi risultati: cittadini prigionieri nella morsa dello smog e quartieri presi d’assalto da auto e moto. Non dimentichiamoci poi delle emissioni portuali: 62 mila abitanti (Pra, Voltri, Pegli, Cep. Palmaro, Pegli Lido, Multedo) non sanno cosa respirano, eppure hanno navi container davanti alle proprie finestre. La stessa cosa succede a Sestri, Cornigliano, Sampierdarena, San Teodoro, e le zone adiacenti le riparazioni navali.Genova merita di più, merita un sistema di trasporto sostenibile, ma non a discapito della qualità di vita delle cittadine e dei cittadini. Perché sostenibilità e vivibilità devono essere parole chiave al centro del nostro percorso politico”.
“Abbiamo un piano Marshall green che quasi nessuna città ha visto in queste dimensioni per migliorare la qualità dell’aria a Genova – replica sul tema l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – Grazie a un accordo tra Regione Liguria e Mite abbiano infatti a disposizione 18 milioni di euro, ma il piano ne prevede complessivamente 29, per permettere ai genovesi la sostituzione dei mezzi più inquinanti con altri a basso impatto ambientale. Un bando che interessa il parco mezzi privati e commerciali, in uscita a fine maggio, prevede incentivi tra i 700 e i 9.000 euro per l’acquisto di auto elettriche, ibride, euro 6, bici e scooter elettrici. Inoltre, adotteremo una progressiva limitazione del traffico in alcune zone critiche del centro per le vetture più vetuste e quindi più inquinanti, come da indicazioni di Regione Liguria. Abbiamo ben presente le criticità della città sul biossido di carbonio e siamo sulla giusta strada per abbatterne le emissioni come dimostra il rapporto di Legambiente dove Genova è passata dal 75esimo al 37esimo posto e nella top ten delle 30 città per qualità dell’aria a livello europeo per l’European Environmental Agency. Inoltre, entro il 2025 grazie a un investimento di oltre 470 milioni finanziati dal Mit per il progetto dei “quattro assi di forza” avremo un parco mezzi cittadino completamente elettrico che darà un’ulteriore spinta all’abbattimento delle emissioni e alla decarbonizzazione”.