Genova. La realtà supera ogni fantasia, perché erano praticamente nulle le possibilità per Mimmo Criscito di ritrovarsi di nuovo sotto la Nord, di nuovo in pieno recupero, a battere un rigore decisivo meno di 7 giorni dopo il derby. Invece è successo e il romanzo del calcio scrive una nuova pagina. La Nord lo ha chiamato quando è stato fischiato il penality e il capitano non si è tirato indietro, dopo – crediamo – una delle settimane più difficili della sua carriera sportiva. Il destino ha ridato a Criscito ciò che gli ha tolto.
La corsa liberatoria, il togliersi la maglia, l’urlo di gioia e di scarico della tensione sono l’immagine di questa vittoria che tiene il Genoa a galla sino all’ultimo, in attesa di vedere cosa faranno domenica Salernitana e Cagliari.
A partita ampiamente terminata, il capitano torna sotto la Nord, con i figli, a prendersi un lungo applauso.
Criscito ha giocato, tra l’altro una buonissima partita sui novanta minuti, dando un apporto importante anche in fase di spinta, quello che mancava nelle ultime giornate ai rossoblù.
Il presidente Zangrillo, intervistato da Sky a fine partita, non riesce a descrivere il proprio stato emotivo, ma elogia il pubblico “da Champions” e la squadra “che mi ha ricordato, con le dovute proporzioni, l’andamento della partita del Real Madrid”. Per il presidente l’umiltà è alla base di tutto e l’amalgama tra giocatori esperti e giovani funziona. “Le ultime settimane sono state difficilissime ci siamo sentiti messi tutti in discussione”.
Oggi arriva anche il primo gol di un nuovo acquisto di gennaio: Gudmundsson.
Blessin da 1 a 10 ci crede 10. “A Napoli si può far risultato, perché no? Ma per far diventare possibile l’impossibile ci vuole energia”.
Analizzando la partita il mister evidenzia che la squadra nei primi 20 minuti non ha fatto bene, c’era un problema nella disposizione in campo dei giocatori, soprattutto davanti alla difesa. “Amiri è ripartito bene diverse volte, ma c’erano difficoltà sul passaggio decisivo. A fine primo tempo avevo comunque una buona sensazione, ci eravamo ripresi, volevo avere giocatore decisivo box to box nei 16 metri e ho messo Frendrup. Lui è stato bravo, è veloce nelle transizioni difensive e offensive, però non ha gran fisico. L’ho schierato esterno perché non mi sembrava ancora pronto”.
Il gol, secondo Blessin era evitabile: “Ci ha fatto male. Però dopo lo 0-1 ci credevo comunque, la Juve era vulnerabile, la squadra aveva mentalità e carattere per tornare in partita”.
È andata bene grazie ai cambi e anche grazie a un po’ di fortuna. “Quella ci vuole, ma noi siamo stati aggressivi e non abbiamo dato loro il piacere di giocare. Ringrazio la squadra”.