Genova. “Ho saputo che nelle scorse ore l’associazione “Il limone lunare” ha subito un furto con gravi danni ai loro locali di Via della Maddalena. Purtroppo so che non è il primo episodio di questo tipo, in questi anni sono state tante le realtà culturali e commerciali della zona prese di mira dalla criminalità. Questi fatti devono destare attenzione, perché quando sono ripetuti con sistematicità ai danni di quelle persone che con le loro attività contribuiscono ogni giorno alla rinascita del quartiere e ad arginare il degrado, significa che a qualcuno tutto questo dà fastidio. Sono segnali ben precisi e non vanno sottovalutati”.
Questo il commento del candidato sindaco Mattia Crucioli alla spaccata avvenuto domenica notte in via della Maddalena ai danni dell’atelier ‘Il Limone Lunare’: “E allora credo occorra fare una riflessione più ampia sul ruolo della Polizia Locale e sulla responsabilità di chi, negli ultimi anni, ma anche negli ultimi mesi, ha deciso quali fossero le priorità di intervento degli agenti”.
“D’altra parte, non possiamo dimenticare il dispiego di forza pubblica cui abbiamo assistito fino a poco tempo fa alle fermate degli autobus per controllare il green pass ai ragazzini in uscita da scuola, o le multe comminate ai turisti che consumano cibo nei pressi dei monumenti, tutto questo mentre a pochi metri di distanza si ripetono reati di ogni genere che soffocano la vita e la fiducia delle persone – continua Crucioli – Ma neanche possiamo pensare che ostentare repressione, mandando di tanto in tanto qualche pattuglia in tenuta antisommossa a mo’ di avvertimento, possa rappresentare una soluzione seria a un problema così stratificato e complesso”.
“Credo occorra porre l’accento su formazione specifica e professionalità di corpo, di pari passo e in collaborazione con una politica attenta e in ascolto delle esigenze e delle criticità reali del territorio e delle persone che lo abitano: in primis proprio quelle associazioni che da anni, a titolo totalmente volontario e gratuito, si spendono per la comunità – conclude – Insieme a loro, e a tutti i soggetti attivi nel quartiere, occorre sedersi a un tavolo e immaginare un futuro possibile. È un percorso che le istituzioni hanno il compito di accompagnare e sostenere, essendo presenti davvero, ascoltando, vigilando e, soprattutto, non lasciando indietro nessuno”.