Benefici economici

CSI Liguria, un convegno su sport e turismo

Genova. Il turismo sportivo, quando supportato dagli amministratori pubblici con buone politiche, è un’opportunità che porta significative ricadute economiche.

E’ stato questo il filo conduttore del convegno organizzato dal CSI Liguria nel Salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale a Genova.

Ad aprire l’incontro Laura Gaggero, Assessore Sviluppo Economico Turistico e Marketing Territoriale del Comune di Genova. “Abbiamo visto, soprattutto nelle discipline outdoor, che l’investimento richiesto non è troppo consistente ma il ritorno è elevatissimo. Purtroppo in Italia siamo il fanalino di coda, pur avendo un territorio con potenzialità enormi. Nel 2024 ci sarà nella nostra città la Coppa del Mondo di Orienteering che è il secondo sport più praticato, dopo il calcio, nel nord Europa. Un evento che porterà decine di migliaia di turisti che già stiamo cercando di far arrivare. Nel 2024 Genova sarà capitale europea dello Sport, Regione Liguria si è candidata a diventarlo l’anno dopo. E’ logico quindi- prosegue l’assessore Gaggero- che le due istituzioni lavorino insieme. Come Comune stiamo investendo moltissimo nella ristrutturazione e nella costruzione degli impianti, concependoli però per un corretto utilizzo futuro. Sono processi non semplici da gestire e per consolidarli sono necessari momenti di formazione per gli operatori e di confronto fra le istituzioni, le società dilettantistiche e gli enti che si occupano di questi temi”.
Relatore e moderatore del convegno è stato Leonardo Zizzi, manager nella gestione di impianti, di organizzazioni di eventi sportivi, docente di management dello sport.

Luca Verardo, Presidente CSI Liguria, ha ricordato la storia di un ente che da quasi ottant’anni si caratterizza per uno straordinario attivismo sociale che parte dalla sua ispirazione cristiana, dai suoi volontari e dalla vocazione di educare attraverso lo sport.

Lo sport oggi serve soprattutto a fare prevenzione per la salute, cultura, offre tante possibilità di lavoro e promuove il territorio.

“ Lo sport- outdoor o sport- avventura coinvolge un pubblico davvero eterogeneo. Decine di migliaia di atleti esperti di una o più fra le tante discipline, codificate o meno- dice Enrico Carmagnani Presidente CSI Genova e Responsabile Ufficio Sport e Turismo Arcidiocesi- ma anche milioni di praticanti occasionali che vogliono vivere queste esperienze singolarmente, in gruppo o con la famiglia. Hanno velleità competitive- ma anche svolgono queste attività come semplice passatempo”

Ma dove si consuma lo sport in Italia? Al primo posto con l’11.4% c’è il Trentino Alto Adige, seguito da Sardegna, 10%, ed Emilia Romagna, 9.8%. Il 2.4% della Liguria è certamente migliorabile.
Fra marzo ed ottobre c’è soprattutto turismo e sport outdoor con persone che si muovono in compagnia, in prevalenza maschi con un’età media di 44 anni grazie a tante discipline slow.

Sono intervenuti al convegno, portando le loro testimonianze, Antonio Micillo, Presidente CONI Liguria, Giovanni Berrino, Assessore Turismo e Grandi Eventi Regione Liguria, Gianluca Carbone, Consigliere Federale FISO, Roberto Manfredi, Presidente CAI Liguria, Simona Ferro, Assessore Sport Regione.

“Anche attraverso la pandemia abbiamo scoperto un modo nuovo di fare sport, l’importanza di stare all’ aria aperta. la Liguria offre la possibilità con il suo territorio di praticare molteplici discipline, dalle attività balneari e nautiche a quelle sciistiche. Le istituzioni- ha detto Simona Ferro – devono fare la propria parte anche intercettando i molti bandi europei. Con il nostro budget dobbiamo finanziare i grandi eventi internazionali, come ad esempio il Giro d’Italia di ciclismo, che comporta un grande ritorno d’immagine, ma anche supportare le tante associazioni e società sportive presenti sul territorio”.

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