Genova. “Ma se lo sbagliassi nuovamente, cosa succederebbe?”
Probabilmente uno dei tanti pensieri passati per la testa di Domenico Criscito prima che arrivasse il fischio di Sozza. Poi il silenzio, l’attesa spasmodica per avere una speranza in più: Szczęsny intuisce ma non ci arriva. il Genoa batte la Juventus in dieci minuti prima con Gudmundsson e poi grazie al gol del suo capitano.
Dopodiché un’esultanza rabbiosa, una corsa a tutto campo seguita da un intenso abbraccio collettivo dal significato profondo: gli uomini di Blessin sono ancora vivi (e con le “palle“), è tornato il “Mimmo” decisivo che spazza via tutte le paturnie post derby.
Il tifo rossoblù è in delirio perché sa dell’importanza di rimanere attaccati ancora al treno salvezza, provando poi a lottare fino alla fine per questa sorta di impresa. Un “X” su Salernitana-Cagliari di domani alle 18 potrebbe riaccendere qualche speranza, ma serviranno altri passi falsi dei campani e dei sardi, assieme ad un altro colpaccio a Napoli.
Difficile, molto difficile, ma il Genoa ora non ha proprio nulla da perdere: in caso di retrocessione, ripartirà da ciò che di buono si è visto in questi mesi, aggiustando quello che non funziona, rendendo sempre viva una piazza innamorata persa dei propri colori.
Intanto il gol di capitan Criscito ha trasformato così il “Luigi Ferraris”: