Genova. “Ho riflettuto molto su questo, è un evento molto spiacevole che ci è toccato in sorte di vivere, ritengo che in questo momento la consegna del silenzio sia il modo di procedere più rispettoso e istituzionalmente corretto da parte dell’Ateneo”.
Poche parole da parte del rettore dell’Università di Genova Federico Delfino sulla vicenda dei concorsi truccati al dipartimento di Giurisprudenza.
Lo ha detto a margine della presentazione del convegno “Italia in Africa. Solidarietà, progetti e risorse per l’Africa”.
Nessuna nuova dimissione risulta a Delfino dopo quella di Lara Trucco, prorettore agli affari generali e legali e professore ordinario di diritto costituzionale.
Secondo gli investigatori i bandi erano disegnati a misura del candidato predestinato a vincere l’assegno di ricerca o la cattedra, modulando i requisiti sul curriculum di colui che sarebbe poi risultato il vincitore e definendo il progetto di ricerca a partire dagli studi del prescelto.
L’indagine della Guardia di finanza era partita dopo che il Tar, alla fine del 2020 aveva annullato, su ricorso di una candidata esclusa, un concorso da ricercatore in diritto tributario che era stato vinto dal figlio dei uno dei docenti oggi indagati e aveva trasmesso come da prassi le carte alla Procura. Per 6 docenti il sostituto procuratore Francesco Cardona ha chiesto l’interdittiva dai pubblici uffici e il gip ha fissato l’interrogatorio il 9 maggio.