Genova. Giornata genovese oggi per il presidente della Camera Roberto Fico. Tra gli appuntamenti in agenda anche l’incontro con il presidente della Commissione regionale Antimafia, Roberto Centi, per dialogare sulla lotta alla criminalità organizzata e sui beni confiscati.
“Avere la terza carica dello Stato a Genova è stata un’occasione preziosa per poter dialogare in modo proficuo sulla situazione della presenza delle mafie in Liguria ma anche del rapporto tra Stato e Regione in questo ambito così delicato, soprattutto per quanto riguarda i beni confiscati – spiega Centi –. Al presidente Fico ho fatto notare come la presenza delle mafie in Liguria sia sottovalutata nel sentire comune, mentre servirebbe maggiore consapevolezza specialmente per le giovani generazioni”.
“Camminando per il centro storico di Genova – prosegue Centi – abbiamo parlato della necessità di una ricollocazione rapida e socialmente utile dei beni confiscati e della proposta di legge regionale che ora sta seguendo il suo iter in Commissione. Il centro storico del capoluogo ligure è stato il teatro di uno dei più grandi sequestri degli ultimi anni (Canfarotta) e ora servono fondi e velocità delle pratiche in sinergia col Comune di Genova e serve estendere una normativa efficace al resto della Regione perché tutte le province hanno beni da ricollocare, che assumono anche un alto valore simbolico come operazioni. Il giro nel centro storico, con la bella accoglienza riservataci da parte della gente, è stato anche un’occasione per dimostrare che la politica migliore è quella che gira nei quartieri a testa alta, senza fare promesse, ma lavorando”
“Al presidente Fico ho illustrato le nostre iniziative sul caporalato che in Liguria è presente in settori non agricoli, come quello della cantieristica alla Spezia. L’aspetto più importante che abbiamo affrontato – osserva Centi – è la fiducia nelle istituzioni. Istituzioni che devono essere presenti presso le scuole di ogni ordine e grado affinché i giovani escano dalla percezione lontana e inizino a sentirle vive e presenti. Istituzioni che hanno il dovere di collaborare tra loro per combattere, prevenire e sensibilizzare i cittadini sul fenomeno della criminalità organizzata”.
“In Liguria il quadro sulla presenza delle mafie è molto serio e grave – conclude Centi -. Il fenomeno mafioso nella nostra regione è radicato e pervasivo, con realtà consolidate in tutte le province, legate soprattutto a diversi ‘locali’ ‘ndranghetisti perfettamente inseriti nei gangli imprenditoriali, amministrativi, professionistici e politici della Liguria. Nel lavoro della Commissione Antimafia sono emerse problematiche relative alla presenza della criminalità organizzata soprattutto nel settore degli appalti e nelle strutture turistico/alberghiere, problemi relativi al fenomeno dell’usura, delle ecomafie e la forte presenza del traffico di stupefacenti nei porti liguri (oltre il 39% della cocaina sequestrata in Italia sta passando dai porti di Genova, Vado e La Spezia)”.