Sicurezza

Carceri liguri, penitenziari: “Al via referendum per il passaggio al Ministero degli Interni come la polizia di Stato”

"Troppo caos nelle carceri liguri, troppo silenzio da parte della nostra Amministrazione tanto da dichiararci incompatibili con l’attuale sistema penitenziario"

polizia penitenziaria cairo

Genova. “Troppo caos nelle carceri liguri, troppo silenzio da parte della nostra Amministrazione tanto da dichiararci incompatibili con l’attuale sistema penitenziario” a dirlo Michele Lorenzo, segretario Sappe Liguria che estende per la nostra regione l’iniziativa della segreteria generale del Sappe circa l’indizione di un referendum affinché la polizia penitenziaria possa transitare dal Ministero della Giustizia al Ministero degli Interni dal quale già dipende la polizia di Stato.

E continua: “Da tempo il Sappe denuncia come il sistema penitenziario si stia allontanando dal concetto sicurezza, annientata da una non condivisibile serie d’interventi che non sono funzionali alla gestione “in sicurezza” degli istituti, in contrasto con il regime aperto, (detenuto libero di girare per il reparto), l’eliminazione dei controlli esterni, uno scarso stanziamento per il ripristino dei sistemi antiintrusione e di video sorveglianza e tecnologia per contrastare l’ingresso in istituto di oggetti e sostanze non consentite, poi aggiungiamo le risse interne, le aggressioni alla Polizia Penitenziaria, o qualsiasi altro evento che stanno connotando negativamente le carceri, non ne emerge certo una rosea previsione”.

“La Liguria – continua ancora Lorenzo – vede amplificarsi tale criticità anche per l’assenza del carcere di Savona, di un Provveditorato, di assistenza sanitaria psichiatrica, di Direttori e Comandanti; quanto sta accadendo negli istituti penitenziari liguri, meriterebbe una ferma assunzione di responsabilità politica ed iniziare a pensare anche all’adozione di provvedimenti straordinari come l’assegnazione di personale, un tavolo di confronto con la Regione Liguria per la sanità penitenziaria. Con il passaggio al Ministero degli Interni verrebbe utilizzata l’organizzazione della Polizia di Stato che è dotata anche di medici del Corpo, cosa non esistente nella Penitenziaria”.

“Sappiamo – conclude Lorenzo – si affronteranno tempi lunghi, nel frattempo organizzeremo incontri in tutte le sedi istituzionali e politiche per manifestare il nostro disappunto. Il primo appuntamento è a Genova il prossimo 14 Maggio con la partecipazione al convegno sulla sicurezza organizzato dalla segreteria della Lega di Genova”.

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