Emergenza ungulati

Caccia al cinghiale, la Regione Liguria condivide la proposta di estendere il periodo di caccia

Piana: "La recente del ministro della Transizione Ecologica condivisa con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è una risposta adeguata e condivisibile"

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Genova. “Prolungare per ulteriori mesi il periodo di caccia al cinghiale attualmente previsto dalla legge nazionale, con la recente proposta del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani condivisa con il sottosegretario alla Salute Andrea Costa è una risposta adeguata e condivisibile all’emergenza per ridurre la presenza abnorme dei cinghiali sul territorio, sia negli ambiti rurali, sia periurbani anche attraverso la possibilità di avvalersi perfino di operatori privati per l’attività di controllo”. Lo dichiara in una nota il vice presidente della Regione Liguria con delega alla Caccia.

“Esprimiamo pertanto apprezzamento per l’iniziativa del Governo – rimarca il vicepresidente – che amplia in modo sensibile la stagione di caccia e le modalità di intervento. Come coordinamento assessori regionali agricoltura avanzeremo alcuni emendamenti che riteniamo integrativi al testo trasmesso dalla Sottosegretario Gava in Conferenza delle Regioni per prevedere che l’arco temporale di prelievo sia fissato dalla terza domenica di settembre al 15 febbraio, per stabilire espressamente ruoli e funzioni degli agenti dei servizi di vigilanza faunistico venatoria dipendenti delle amministrazioni regionali oltre ai provinciali e per introdurre la possibilità per gli agenti preposti alla vigilanza e al controllo faunistico di utilizzare i moderatori di rumore (comunemente detti silenziatori) nelle attività di controllo. Tale opportunità, fortemente caldeggiata da Regione Liguria e sostenuta in un autorevole parere dallo stesso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), se attuata, consentirebbe di implementare ulteriormente il novero degli strumenti a disposizione del personale di istituto per svolgere in modo efficace la propria missione”.

“Formuliamo quindi l’auspicio- conclude il vicepresidente – che il legislatore, reso consapevole del carattere del tutto eccezionale dei rischi e dei danni cui il territorio nazionale si trova esposto, a causa dell’incessante proliferare dei cinghiali, provveda ad intervenire con la modifica normativa e accolga le nostre proposte di integrazione”.

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