Genova. L’Università di Genova potrebbe richiedere lo sgombero del Laboratorio Sociale Occupato Autogestito Buridda, un luogo nato dall’abbandono delle istituzioni e che, nonostante questo, è diventato negli anni un punto di riferimento culturale e sociale. Il senato accademico ha deliberato l‘avvio della fase progettuale per la costruzione di una casa dello studente in quei spazi, mettendo di fatto sotto sgombero il laboratorio occupato nell’ex magistero di corso Monte Grappa.
«Quella del possibile sgombero è una notizia grave – sottolinea Ilaria Chessa, candidata in Consiglio Comunale nella lista Europa Verde con Sansa e Linea Condivisa – Il Comune di Genova dovrebbe prendere una posizione chiara sulla questione. Il centro Buridda ricopre un’importanza fondamentale di spazi di cultura alternativa e autogestione. La nostra lista ha una visione chiara ed alternativa a Bucci: vorremmo che in città ci fossero più realtà come questa. Luoghi dove la cultura e la socialità sono al centro».
A sostegno del Buridda è nata una raccolta firme appoggiata anche dal mondo accademico. L’obiettivo è di impedire che lo stabile di corso Monte Grappa faccia la fine di quello in via Bertani, sgomberato e abbandonato da anni
«Mi unisco elle voci dei tanti professori e ricercatori universitari che in queste settimane si sono mobilitati per il Laboratorio Sociale Buridda – commenta Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio Regionale – La Giunta Bucci tace, non vorremmo ci fosse un fine di propaganda politica su questo possibile sgombero».
«Ho avuto un’esperienza diretta con realtà simili al Buridda in città – conclude Chessa – Si tratta di luoghi fondamentali per la crescita personale. Spazi di cultura alternativa e autogestione che rappresentano un faro per il tessuto sociale della nostra città».