Calici amari

Aperitivo vista mare ma con insulto omofobo, la denuncia di un esponente milanese del Partito gay

Il responsabile del partito chiede che nella legge per le nuove concessioni balneari sia presente il requisito che chi discrimina non può avere in licenza uno stabilimento o qualsiasi attività

Generico maggio 2022

Genova. Una cosa è la “tipica accoglienza ligure”, spesso relativa più alla sfera dell’autoironia che non a un’effettiva maleducazione, un’altra è l’atteggiamento aggressivo con sfumature omofobe di cui un turista milanese racconta di essere stato vittima all’interno di un bar sul mare a Recco, nel levante di Genova.

Il turista, Mauro Festa, è in realtà anche responsabile del Partito Gay LGBT+ per Milano, già candidato sindaco nella città lombarda. Ecco il suo racconto: “Il proprietario, dopo avermi accolto insieme ad amici e sostenitori già un pò a brutto muso con frasi come “stiamo aprendo ora” (erano le 12!), “da mangiare c’è quello che c’è sempre, dovete aspettare!” ha continuato con l’aggressività fino a urlare e offendere con parolacce, arrivando alla gravissima e consueta frase tipica della sottocultura omofoba italiana: fr*ci di me*da”.

Festa cita anche il nome del bar, ma non essendo stato possibile contattare i titolari, abbiamo scelto di non renderlo evidente. Genova24 ha notato però che il bar in questione ha collezionato una serie infinita di recensioni su tripadvisor in cui si sottolinea negativamente la maleducazione del titolare.

“Sconsigliamo vivamente di sovvenzionare con i vostri soldi omofobia e maleducazione” dichiara Mauro Festa. A cui fa eco il portavoce nazionale del Partito Gay, Fabrizio Marrazzo. “Do la mia piena solidarietà a Mauro e di tutto il partito e mi auguro arrivino da ogni parte politica, le offese omofobe che ha subito con i suoi amici rappresentano , purtroppo, quanto accade ogni giorno ed ogni estate a tante persone LGBT+ in ogni parte di Italia”.

E poi una proposta: “Facciamo appello al Comune di Recco e al presidente della Regione Liguria Toti, affinché intervenga con azioni formali nei confronti del gestore dello stabilimento, inoltre, dal momento che il governo sta discutendo per rivedere le concessioni balneari a partire da gennaio 2024, chiediamo che nel decreto sia presente il requisito fondamentale che chi discrimina non può avere in licenza uno stabilimento e qualsiasi attività”.

“Questo già avviene per altre attività – ricorda Marrazzo – dunque ci sembra opportuno inserirlo anche come requisito per tutti gli stabilimenti.Tutte le persone devono essere libere di andare al mare o di consumare un pasto dove desiderano”.

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