Rapallo. “Fra le tante favolette che il carrozzone dei sostenitori del Tunnel della Fontanabuona ci raccontano per convincerci che sono nel giusto, c’è anche quella più assurda, quella del basso impatto ambientale. Vorrebbero raccontarci che i tir e i camion che continueranno a viaggiare su gomma inquinando le strade e provocando nuovo traffico sono una svolta epocale per lo sviluppo della valle e della Riviera” tuona il direttivo del Comitato No tunnel della Fontanabuona, nato a Rapallo, dopo poche settimane dall’annuncio ufficiale del progetto definitivo dello svincolo autostradale da Rapallo alla Fontanabuona.
E prosegue: “A questo dovranno aggiungersi lo scempio ambientale delle operazioni di scavo che succhieranno energia a man bassa e delle migliaia di metri cubi di roccia e terreno che andranno rimossi e trasportati per lo smaltimento, non abbiamo capito bene dove. Acciao, cemento, calcestruzzo, alberi abbattuti, terreni espropriati, rumore, più che avvicinare la valle alla riviera, avvicinano vulnerabilità per l’ambiente. Come si può definire un opera del genere a basso impatto?”
Poi il Comitato incalza: “Le uniche zone di verde rimaste a Rapallo, città già nota per la cementificazione selvaggia, sfregiate in maniera irreversibile, senza sottovalutare la fauna che ne risentirà in maniera profonda. Il rischio idrogeologico c’è e non possono negarlo solo perché spendono milioni di euro (dei cittadini) per discutibili studi di impatto ambientale. Più che un risarcimento, ci sembra una provocazione e un’offesa per le vittime del Ponte Morandi: Autostrade ci risarcisce costruendo una “infrastruttura” che si terrà, usufruibile pagando un pedaggio”.
Il Comitato poi conclude: “Noi vogliano evitare questo errore storico e invitiamo tutti gli amministratori pubblici a ripensarci e bloccare questo disastro ambientale e sociale, bloccare questa opera che avrebbe impatti distruttivi e pericolosi. Il costo di questa operazione già sottostimato è destinato a diventare esorbitante per l’aumento dei prezzi, questi soldi andrebbero spesi per mantenere strade, sentieri, muri cioè le vere infrastrutture che servono alla valle. Rapallo pagherebbe un prezzo altissimo se questa opera venisse realizzata”.
Comitato No Tunnel Fontanabuona
Si è svolta infatti lunedì 9 maggio presso i locali della scuola di Sant’Andrea di Foggia la prima riunione del Comitato No Tunnel Fontanabuona. Alla riunione, molto partecipata, sono intervenuti residenti delle zone Arbocò e Chignero.
L’assemblea ha deliberato la costituzione di un direttivo che si occuperà di reperire la documentazione ufficiale del progetto sul quale apportare le osservazioni, valutare le azioni legali e di resistenza a questa opera di impatto devastante per le zone frazionali, per Santa Maria del Campo e per l’intera città di Rapallo.
“Il direttivo – si legge in una nota diffusa – sarà in stretto contatto con tutti i partecipanti al Comitato e a tutti gli abitanti della zona e non solo, attivando una raccolta adesioni e una petizione in forma cartacea da consegnare al Comune di Rapallo, alla Città Metropolitana e alla Presidenza della Regione Liguria”.
Il Direttivo del Comitato è formato da Monica Agostinacchio, Andrea Arata, Simone Atanzio, Antonella Bonifazio, Andrea Carannante, Luca Chiardo, Fulvio Chiardo, Monica Costa, Kreeft Nelleche, Flavio De Petri, Antonella Olivari, Massimo Saracini, Rudolf Wallestatten.