Genova. Intorno all’una di questa notte, durante un’ispezione di routine della pista di volo, un’auto di servizio con a bordo un dipendente dell’aeroporto di Genova. è caduta in mare in corrispondenza dell’estremità ovest del sedime.
Il lavoratore alla guida del veicolo è deceduto. I sommozzatori dei carabinieri e dei VVFF, con la collaborazione della Capitaneria, hanno provveduto alla localizzazione del mezzo e al recupero del corpo. L’uomo aveva 51 qnni: si chiamava Sergej Robbiano. Lascia due figli.
L’aeroporto ha ripreso la normale operatività al completamento delle operazioni di gestione dell’emergenza fa sapere il Colombo in una nota: “Aeroporto di Genova collabora con le autorità preposte per l’accertamento delle cause del tragico evento. I nostri primi pensieri vanno ai familiari e ai cari del nostro collega così inspiegabilmente e tragicamente scomparso”.
Sgomento e cordoglio da parte dei sindacati: “Al di là della dinamica, ancora da accertare, questa tragedia fa comprendere come, anche in luoghi dove la sicurezza è messa al centro dell’azione quotidiana, non si possa abbassare la guardia” dicono in una nota Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti Uil che “si stringono attorno alla famiglia, ai colleghi di lavoro e a tutti gli addetti dello scalo genovese”. Anche il sindacato Usb, a cui era iscritto il lavoratore deceduto, si stringe intorno alla famiglia: USB “si stringe commossa alla famiglia di Sergei e chiede che venga fatta luce sulla scomparsa del nostro compagno, in particolare sulle misure di sicurezza aeroportuali e sull’organizzazione dei soccorsi”.
La procura di Genova intanto ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. L’ipotesi più accreditata è quella di un malore. Ma non si esclude nessuna ipotesi, dal gesto volontario alla distrazione. L’uomo, però, non avrebbe lasciato al messaggio di addio. Al vaglio degli investigatori, coordinati dal pubblico ministero Giancarlo Vona, c’è anche la tenuta dei new jersey di plastica usati come barriera lungo la strada da dove Robbiano è caduto in mare. La procura vuole capire se i dispositivi siano sufficienti a fermare una macchina che procede a una velocità media bassa.
Il pm ha disposto l’autopsia per chiarire con esattezza quanto successo.