Commento

Ucraina, Toti: “Aumento spese militari? Per difendere la democrazia serve gente in divisa”

"Dare armi all'Ucraina è stata la scelta giusta: qualcuno crede ancora che ci siano valori per cui è giusto uccidere o morire come hanno fatto i partigiani?"

toti ucraina

Genova. “Per difendere i valori della democrazia servono signori con la divisa. Le spese per la difesa militare vengono prima delle altre perché sono un prerequisito per la libertà dell’Europa”. Così il presidente ligure Giovanni Toti torna a difendere l’invio di armi in Ucraina e l’aumento della spesa militare deciso dal Governo mentre i sondaggi indicano che la maggioranza degli italiani è contraria.

Per Toti si tratta di opinioni “viziate” dalla comunicazione: “Il pacifismo puro o il magistero morale del papa non sono mai stati in discussione, li rispetto, ma la politica e il Paese sono un’altra cosa“, insiste il governatore ligure che poi si chiede: “L’Italia è un Paese in cui esiste un’opinione pubblica che crede che ci siano dei valori per difendere i quali sia giusto combattere, uccidere o morire, come hanno fatto i partigiani, oppure no? Questa è la scriminante per un grande Paese”.

“Mettere in contrasto le spese militari di difesa con quelle per la scuola, l’università e la ricerca è qualcosa che una classe dirigente non può permettersi di fare perché avere una forza militare di difesa è un prerequisito per avere una scuola libera, un Paese libero, commerci liberi, intellettuali che possano dire la propria idea senza che qualcuno li invada o li oscuri”, ha aggiunto Toti.

“Dare armi all’Ucraina per costringere la Russia a trattare e dare la possibilità a quella gente di difendersi è stata la scelta migliore. Io non credo che meglio russi che morti sia qualcosa che possa essere accettato né dalla morale né dalla politica – ha c0oncluso il governatore -. Le immagini che vediamo ci dicono che dobbiamo trattare allo stremo perché è l’unico modo per far finire quelle violenze e arrivare a un accordo o almeno a un cessate il fuoco. La conflittualità durerà a lungo e i rapporti tra le grandi potenze del mondo cambieranno in modo significativo, ma non vuol dire che la guerra calda debba durare per molti mesi”.

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