Critiche

Treno negato ai disabili, Linea Condivisa: “Toti e Berrino nascondono la figuraccia con un regalo”

Tarzia: "Dovrebbero risolvere il problema delle barriere architettoniche". Pastorino presenta un'interrogazione alla giunta: "Perché non agisce giuridicamente?"

treno disabili

Genova. “Il governatore Toti e Trenitalia corrono ai ripari con regali e offerte di pace quando dovrebbero immediatamente sedersi a un tavolo e elaborare un piano triennale volto all’abbattimento di barriere architettoniche e non solo, per persone adulte e minori con qualsiasi tipo di disabilità, compresa quella cognitiva”. Lo dichiara Maria Tarzia, candidata della lista Linea Condivisa, Europa Verde e Lista Sansa per le amministrative genovesi, tornando sul caso del treno “negato” a una comitiva di ragazzi disabili di ritorno da Genova e Milano nel pomeriggio di Pasquetta.

“Bisogna smetterla di parlare solo a telecamere accese e con i giornalisti a fianco e ascoltare le famiglie con minori disabili anche lontano dai riflettori – prosegue Tarzia -. Su 102 stazioni ferroviarie presenti in Liguria, solo 10 sono pienamente accessibili a chi ha disabilità. Servono meno proclami e più lavoro per garantire a cittadine e cittadini che hanno una disabilità il diritto alla mobilità”.

Intanto Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della commissione Sanità, definendo l’episodio “inconcepibile e vergognoso”, ha presentato un’interrogazione alla giunta per sapere “perché la regione non agisca giuridicamente sia nei confronti di Trenitalia che nei confronti di coloro che non hanno voluto cedere il posto” e “come la regione intenda far valere la responsabilità anche patrimoniale di Trenitalia”.

“L’assessore Berrino pensa di nascondere la figuraccia fatta con un invito a Euroflora – commenta Pastorino – Si tratta semplicemente di un contentino. L’assessore Berrino affronta in questo modo le questioni politiche? Nella nostra regione le problematiche legate alla disabilità sono ben evidenti. Basti pensare che 1.200 bambini disabili liguri sono senza trattamento ambulatoriale e riabilitativo e in liste di attesa che possono durare fino a 5 anni. Offrendo un invito a Euroflora si sta non solo sminuendo l’accaduto ed evitando che Trenitalia, polizia ferroviaria e Regione Liguria si prendano le proprie responsabilità, ma si sta andando a ledere quella che è la dignità della persona. Servono politiche concrete per permettere alle persone con disabilità di accedere e vedersi garantiti tutti i diritti”.

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