Polemica

Sanità Liguria, scintille in consiglio regionale: anche il leghista Brunetto lascia l’aula (ma rientra) sul piano Pnrr

Come il centrosinistra abbandona i lavori in polemica con la decisione della giunta di non discutere il documento prima di inviarlo a Roma. Ma Toti: "No prevaricazioni"

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Genova. Seduta animata quella del consiglio regionale ligure di oggi: da una parte l’opposizione (centrosinistra e M5s) ma dall’altra anche il presidente della commissione Salute, il leghista Brunello Brunetto, hanno abbandonato il polemica con il fatto che il presidente e assessore alla Sanità, Giovanni Toti, aveva firmato e annunciato di voler inviare a Roma il Piano operativo regionale con il dettaglio della suddivisione delle risorse del Pnrr in sanità, senza un confronto con l’assemblea, nonostante l’impegno preso in proposito lo scorso febbraio dallo stesso governatore.

La decisione è stata spiegata in una conferenza stampa estemporanea dai capigruppo di Pd, Lista Sansa, M5s e
Linea condivisa a margine della seduta. L’Agenzia Dire ha riportato l’accaduto. “Chiediamo al presidente della commissione Salute, il leghista Brunello Brunetto, di avere un sussulto di dignità e dimettersi perché il suo ruolo è stato esautorato pubblicamente più volte – dice il capogruppo del Pd, Luca Garibaldi – per tre mesi non siamo riusciti a discutere in commissione questo piano. Credo che sia offensivo, per l’ennesima volta non discutiamo di nulla”.

Garibaldi ha annunciato anche il ritiro di una mozione in cui avrebbe chiesto di discutere la programmazione sul territorio, prima dell’invio del piano definitivo a Roma.

Lo stesso Brunetto ha lasciato l’aula – riporta l’agenzia Dire – visibilmente irritato, nonostante il resto dei componenti della Lega provasse a gettare acqua sul fuoco. Nel frattempo, la seduta del consiglio è stata sospesa per qualche minuto su richiesta del totiano Stefano Anzalone. Alla ripresa dei lavori, il leghista Brunetto ha fatto rientro in aula.

Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Fabio Tosi, sottolinea le mancanze dell’assessore alla Sanità: “In questo modo è stata svilita ancora una volta l’Aula consiliare e in particolare il confronto politico sulla sanità”.

“La riforma della Sanità di Toti – rincara Ferruccio Sansa, capogruppo della Lista Sansa – spalanca le porte alla privatizzazione, una privatizzazione che grazie alle Case di comunità raggiunge anche i medici di base. Soltanto poche di queste, infatti, saranno gestite dal pubblico, la maggior parte invece, sarà in mano ai privati: senza sapere chi e a che condizioni se ne occuperà”

“Questo dimostra ancora una volta come la gestione della Sanità in Liguria non solo sia pensata per i privati, ma è privata essa stessa poiché del tutto in mano a Toti”, aggiunge il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino.

Sull’episodio si mostra sorpreso il presidente Toti: “Non ho compreso, forse per un attimo di mia distrazione, l’accaduto degli ultimi minuti – risponde alla stessa agenzia di stampa – tengo a precisare che la delibera che ha infiammato l’aula è una delibera attuativa del piano Pnrr in sanità che stabilisce solo una serie di passaggi tecnici relativi a gare d’appalto e organizzazione degli uffici per l’attuazione del piano, peraltro approvata all’unanimità da tutti i componenti della giunta giovedì scorso. Se questa decisione fosse stata di programmazione politica, certamente sarebbe passata dal consiglio”.

Toti coglie anche l’occasione per stigmatizzare il comportamento dell’opposizione: “Ritengo che interrompere i lavori di un consiglio per un atto che non è nelle prerogative del consiglio, sia una mossa squisitamente politica. Non c’è alcuna violazione da parte della giunta, anzi impedire la continuazione dei lavori è una violazione della sovranità del consiglio. Non è chi abbandona l’aula a dettare l’agenda del consiglio”.

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