Critiche

Nuovo crematorio a Staglieno, i cittadini: “Nessun confronto con i comitati, promesse mai mantenute”

“Mancanza di ascolto e rispetto dei cittadini e comitati: questo è quanto è mancato dalla nostra attuale Amministrazione”

crematorio a staglieno

Genova. “Genova non è solo la vetrina sul mare o quella del centro città: chi amministra deve guardare a tutti i bisogni dei cittadini, anche a quelli che vivono in quartieri meno visibili, dove l’impatto di un nuovo crematorio non sarebbe senza conseguenze, poiché si tratta di un’industria insalubre di prima classe (come si evince dalla Sentenza del Consiglio di Stato – Sez. IV, 3 gennaio 2022, n. 14, secondo cui i forni crematori sono parificati a questo). E la si vorrebbe dunque costruire in Valbisagno, nel Cimitero di Staglieno? Nella nostra città, purtroppo, si pensa solo al profitto e vengono decise cose senza il rispetto della vita delle persone, della loro salute e dell’ambiente in cui vivono”.

Queste le parole del comunicato stampa congiunto divulgato questa mattina da tre comitati territoriali della Val Bisagno, Comitato Cittadini Banchelle, Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova e Comitato Difesa Salute Ambiente Gavette Valbisagno, per protestare ancora una volta conto la scelta dell’amministrazione civica di dare il via libera alla costruzione di un nuovo mega impianto crematorio all’interno del Cimitero di Staglieno, nel cuore della Vallata.

“Il progetto di un Nuovo Tempio Crematorio presso il Cimitero Monumentale di Staglieno era stato presentato sommariamente al Municipio Media Valbisagno il 17 marzo 2021 – segnalano nella nota stampa – Ricordiamo che il progetto è una proposta di project financing formulata dall’associazione temporanea di imprese formata da Crezza Srl (SO), Tempio Crematorio Lombardo Srl e Schena Servizi Srl, e prevede la realizzazione di un nuovo fabbricato di 750 metri quadrati all’interno del cimitero di Staglieno, settore G Veilino-Cava-Area dei Sacrari, al posto dei campi 56 e 57. L’impianto lavorerebbe 24 ore su 24, sette giorni su sette, con una spesa preventivata di oltre 4 milioni di euro; il progetto prevede inoltre l’installazione di 3 forni/linee e una cremazione di 4.500 salme/anno, cifra quest’ultima non realistica in quanto 12 cremazioni al giorno a livello di costi non giustificherebbe un simile impianto, mentre un numero di cremazioni di circa 13.000/anno sembra più calzante (36 salme al dì per 360/365 giorni). A queste si aggiungerebbero le circa 8.000 cremazioni annue di SOCREM, che superano enormemente il fabbisogno per la città di Genova”.

“Su una vicenda così delicata per la città, ancora una volta l’attuale Amministrazione ha evitato l’ascolto e il confronto con il territorio e i comitati che lo rappresentano. Tutte le promesse pubbliche – come la video intervista del 22 marzo 2021 di Bucci nella quale il Sindaco dichiarava che avrebbe parlato con i cittadini – non sono state mantenute e questo confronto – come tanti altri – non c’è mai stato. Tutte le richieste di incontro che i comitati hanno presentato alla segreteria del Sindaco, anche l’incontro che egli stesso aveva promesso, davanti ai giornalisti, ai Comitati della Valbisagno che si erano radunati in presidio sotto Tursi il 1° marzo 2022, non sono mai state accolte“.

Persino la raccolta di 938 firme di cittadini contrari a questo nuovo impianto, puntualmente presentata alla segreteria del Sindaco, è stata completamente ignorata dal primo cittadino – concludono – Un Sindaco che a parole dice di essere pronto all’ascolto, ma che in realtà ascolta solo chi è d’accordo con lui ed è dunque selettivamente sordo di fronte a un pubblico confronto con cittadini che portano argomenti e spunti di osservazione a chi dovrebbe amministrare e tutelare gli interessi dell’intera cittadinanza”.

 

 

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