Genova. Mentre attende di conoscere gli sfidanti, Andrea Carratù, presidente uscente del Municipio I Centro Est, rilancia il programma per i prossimi cinque anni, nell’attesa di una formalizzazione oramai più che certa della sua investitura per la corsa al secondo mandato: “Abbiamo fatto tanto, ma c’è ancora moltissimi da fare”.
“Sono stati cinque anni operosi, dove le cose fatte sono state davvero molte grazie all’attivismo del municipio e ai tanti fondi destinati a noi dal Comune – spiega a Genova24 Carratù – abbiamo raccolto una situazione non facile, ma abbiamo tappato alcuni buchi neri, e completato molti interventi. Mi posso reputare soddisfatto”.
Tra i principali interventi il presidente uscente ci tiene a sottolineare l’intervento sul ponte del Lagaccio e su ponte Monumentale, oltre al contestato sgombero del Terra di Nessuno che di fatto ha spaccato il quartiere e l’opinione pubblica cittadina. “Ci sono ancora tante cose che sono state iniziate e dovranno concludersi – aggiunge – come la rotonda di Carignano e il mercato di Oregina, per cui finanziamenti e assegnazioni sono state giù terminate ed è solo questione di tempo”.
Ma non solo: “Nei prossimi cinque anni vorrei lavorare tanto sui 17 edifici scolastici che sono su questo municipio e intervenire sul verde pubblico, e ho il sogno di riuscire a portare una casa della salute al Lagaccio“. L’idea secondo Carratù, infatti, sarebbe quella di sfruttare gli spazi o della ex Sati o della Gavoglio per portare una nuova piastra sanitaria fatta di ambulatori e sportelli nel cuore dei quartiere.
Uno delle maggiori criticità che attraversa il centro storico, però, sembra essere rimasto irrisolto, nonostante le intenzioni della scorsa campagna elettorale: la movida. “Qualcosa abbiamo fatto – risponde – alcuni negozi sono stati chiusi, grazie soprattutto alla polizia locale, ma a mio avviso il problema è un problema della città e va affrontato alla radice”. Vale a dire? “Dobbiamo creare degli spazi alternativi per la movida e questo lo si potrebbe fare nella zona di ponte Parodi, dove non ci sono abitazioni e ma tanti spazi da rivitalizzare”.
Una sorta di quartiere notturno, sulla falsa riga di quello proposto tempo fa dallo stesso Bucci, che aveva pensato il trasferimento dei locali “da serata” presso i Magazzini del Cotone. “Una destinazione questa a cui io sono stato sempre contrario – sottolinea Carratù – l’area del Porto Antico ha degli equilibri da preservare, essendo uno spazio usufruito anche e soprattutto da famiglie e turisti. La zona di Ponte Parodi, invece, pur essendo praticamente attigua al centro storico è distante al punto giusto per non recare fastidi ai residenti e con i nuovi interventi in essere, tra cui il restauro dell’Hennebique, potrebbe diventare un quartiere dedicato alla vita notturna”.