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“Io, multato per 300 euro perché mangiavo un cono di fritti a Caricamento”, e la storia diventa virale

Alla base della doppia sanzione i regolamenti di polizia urbana. Gli agenti prima di far scattare la multa avrebbero invitato più volte il cittadino a non bivaccare per strada

Generico aprile 2022

Genova. Oltre 400 condivisioni solo su Facebook e centinaia di commenti per la storia raccontata da Andrea M., cittadino genovese, che in un lungo post si scaglia contro il corpo di polizia locale riportando la vicenda a lui stesso capitata poche ore prima.

Con tanto di foto dello scontrino e verbale relativo alle sanzioni Andrea spiega di essere stato multato complessivamente per 300 euro per essere stato sorpreso a mangiare seduto sugli scalini del monumento a Rubattino in piazza Caricamento. Per la precisione – racconta – “200 euro perché bivaccavo in un luogo non consentito dalla legge, altri 100 perché davo da mangiare ai piccioni“.

In effetti in base, rispettivamente, al regolamento di polizia urbana del 2018 a tutela del decoro di monumenti e aree di pregio e al regolamento a tutela del benessere degli animali in città (legge del 2011). Due regolamenti di cui il cittadino multato, evidentemente, non era al corrente visto che, come racconta nel post, chiede agli agenti “che cosa sto facendo di male?“.

Andrea M. spiega che i quattro agenti “erano tutti giovani sotto i 30 anni” e di avere avviato un dialogo che, forse, non ha migliorato la sua situazione: “Ho chiesto loro se fossero sicuri di quello che stavano facendo e ho aggiunto che si trattava di un ladrocinio legalizzato perpetrato ai danni di un essere umano che stava mangiando pacificamente in uno spazio pubblico – si legge nel post – loro mi hanno risposto che stavano facendo il loro lavoro, ovvero di far rispettare le regole e punire chi le trasgrediva, allora ho risposto che anche i carcerieri dei campi di concentramento avevano fatto lo stesso in passato“.

La situazione degenera ulteriormente quando, sulla scena, compare una donna che – secondo quanto riportato dal cittadino – si mette a inveire contro gli agenti. “Uno degli agenti nel tentativo di fermarla le ha messo le mani addosso – scrive – scatenando la reazione e le urla dei passanti che gli dicevano di fermarsi, io, intanto, cercavo di calmare la ragazza e paradossalmente stavo difendendo gli agenti che mi avevano multato… si è scatenato un parapiglia assurdo dove l’abuso di potere degli agenti aveva scatenato una tempesta in un bicchier d’acqua“.

Il post conclude con una riflessione sull’alto numero di sanzioni elevate in città. “In un periodo storico travagliato da epidemie e guerre la collaborazione tra cittadini e istituzione dovrebbe essere una priorità ma la fame di multe, divieti e controllo sta generando mostri“, sottolinea Andrea.

La vicenda è diventata virale, come dicevamo, non solo su Facebook. La versione del ragazzo non è stata ufficialmente smentita dalla polizia locale genovese. Fonti bene informate sostengono che i fatti non si siano svolti esattamente come riporta il racconto e che il giovane sia stato invitato più volte a spostarsi dal luogo dove stava mangiando prima che scattasse la sanzione vera e propria.

Resta il fatto che quel cono di fritti acquistato in Sottoripa, al di là degli aumenti legati al costo dell’olio di semi, è risultato davvero molto caro al suo acquirente (e forse un po’ indigesto). I genovesi e i turisti, dal canto loro, dovranno ricordare che sedersi su una scalinata, magari con un pezzo di focaccia in mano, potrebbe costare altrettanto caro.

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