Genova. Le luci della Ruta e di Camogli, in lontananza, il monte di Portofino, Genova e il suo mare nel buio della notte, dei corpi che danzano tra le onde. E’ la nuova opera di street art comparsa all’interno del tunnel di Borgo Incrociati, che collega piazza Verdi alla Bassa Val Bisagno.
Si tratta della quinta realizzazione all’interno del tunnel nell’ambito di un progetto di riqualificazione attraverso l’arte voluto dal municipio Bassa Val Bisagno in collaborazione con gli uffici comunali della Cultura.
La grande illustrazione, che occupa circa 20 metri quadri di parete, è stata realizzata dal pittore Corrado Leoni. Negli ultimi tempi Leoni aveva già dipinto per la pubblica amministrazione in occasione di un evento dedicato a Paganini. Le sue vedute crepuscolari sono molto apprezzate dal pubblico.
Il murales, composto a pannelli, arriva dopo l’opera più classicamente di street art di Roisone, colui che insieme al presidente del municipio Massimo Ferrante ha “dato il la” al progetto, con 60 metri dipinti sui due lati della galleria, quella di Lord Nelson Morgan “Resilience” e quella di Gloria Pallotta, un’opera voluta e proposta dal centro antiviolenza Mascherona.
“Tutto nasce dal fatto che lo scorso anno il Comune, senza avvertire, decise di dare il bianco all’interno del tunnel rischiando di coprire anche il murales che era stato realizzato dai ragazzi di Fridays For Future, la balena simbolo dell’ambiente – spiega Ferrante – da subito avevo pensato che sarebbe stato un grosso errore, non solo per la valenza dell’opera ma anche perché una parete bianca altro non sarebbe stata che una tentazione per i vandali e così fu, dopo pochi giorni il tunnel era già imbrattato”. A essere cancellato fu invece un “paperinik” realizzato sempre dallo stesso Roisone.
“Da allora ho iniziato a insistere con Tursi per poter avere il via libera a un progetto di street art diffusa nel quartiere – continua il presidente del municipio Bassa Val Bisagno – dopo non poche settimane siamo riusciti ad arrivare a un incontro con gli assessori Grosso e Piciocchi e con il manager culturale Gregorini”.
Ferrante sottolinea come parte delle spese sostenute per l’acquisto di vernici e altro materiale siano state a carico del municipio, che ha utilizzato in gran parte fondi avanzati per gli eventi non svolti a causa della pandemia, mentre in parte ci sia stato il contributo diretto del Comune.
“Nel frattempo sono diversi gli artisti che si sono spontaneamente proposti – continua Ferrante – Roisone ha dato il via a un circolo virtuoso, a un passaparola che ha visto diverse figure anche note nell’ambiente dare la propria disponibilità per decorare uno spazio molto trafficato, il tunnel di Borgo Incrociati è una vetrina importante e sono sicuro che la street art sia ben valorizzata oltre a rappresentare un elemento di dissuasione nei confronti dei vandali”.