Genova. Alla fine la montagna ha partorito il topolino. Dopo settimane di tavoli, trattative e riunioni notturne, la coalizione progressista che sostiene Ariel Dello Strologo ha scelto i candidati alla presidenza dei nove Municipi genovesi. E, con buona pace delle forze che chiedevano il rispetto delle quote di genere, inserisce in rosa solo due donne: Serena Finocchio nel Levante e Camilla Ponzano nel Medio Levante. Cioè i municipi più difficili da conquistare. Dei sette uomini, cinque sono presidenti uscenti, gli altri due oggi sono consiglieri comunali: Stefano Giordano nel Centro Est (la vera sorpresa) e Stefano Bernini nel Medio Ponente (era già stato presidente dal 2007 al 2012).
Un epilogo che acuisce ulteriormente i mal di pancia interni alla coalizione. Perché all’indomani del vertice decisivo è Ferruccio Sansa, che insieme a Linea Condivisa e Verdi ha formato una lista per le comunali, a sbottare su Facebook: “Non vogliamo nessun nuovo municipio, nessuna poltrona. Chiedevamo che nei municipi dove non si candidava nessun presidente uscente fossero candidate donne. Saremmo così arrivati a 4 donne su 9, senza relegare le uniche due nei collegi più difficili, quasi impossibili. È una questione di uguaglianza, ma anche di coerenza e rispetto degli impegni, pure se capiamo le difficoltà che potevano esserci. Gli altri partiti sostenevano la proposta di candidare 7 uomini su 9 municipi. Noi fino alla fine abbiamo detto che eravamo contrari. Abbiamo votato contro e abbiamo perso“.
Magra consolazione per i fautori delle quote rosa, in un municipio la sfida sarà tutta al femminile: nel Medio Levante la candidata del centrodestra è Anna Palmieri (Fratelli d’Italia) e a darle battaglia sarà Camilla Ponzano, 43 anni, urbanista e attivista, iscritta al Pd e particolarmente gradita a Dello Strologo. Andando sempre più a Levante, a giocarsela con Federico Bogliolo sarà Serena Finocchio, 36 anni, esperta di conservazione dei beni culturali, già attiva nel comitato di Sturla e poi entrata in Municipio nel 2017 con la Lista Crivello. È stata preferita a Roberta Lolli, presidente del comitato di via delle Campanule a Quarto, anche lei esponente del Pd ma invisa alla maggioranza.
Ma al netto della questione di genere, il nodo più difficile da sciogliere era quello della spartizione tra forze politiche, con due pedine che fino all’ultimo sono rimaste incerte. Una l’ha portata a casa il Pd nel Medio Ponente con l’ennesima discesa in campo del 62enne Stefano Bernini, militante del Pci e poi dei Ds, assessore nella giunta Doria, due volte consigliere comunale e due volte presidente di quel territorio (la prima dal 2002 al 2007, quando ancora si chiamava circoscrizione). Lo stesso territorio in cui il Movimento 5 Stelle, nonostante la riconferma di Michele Colnaghi nel Centro Ovest, voleva piazzare il sindacalista ex Ilva Fabio Ceraudo.
Alla fine i pentastellati il secondo candidato l’hanno ottenuto comunque, ma nel Centro Est: si tratta di Stefano Giordano, 53 anni, vigile del fuoco e consigliere comunale uscente che sfiderà il leghista Andrea Carratù alla ricerca del secondo mandato. Qui sembrava ormai scontata la scelta di una donna con due nomi sul tavolo: l’insegnante 52enne Simona Cosso, proposta da Sinistra Italiana, e l’avvocata 44enne Antonella Cascione sponsorizzata da Sansa e Pastorino. Ma a prevalere sono state le logiche di partito, e così anche la terza candidatura femminile è saltata.
A completare il quadro sono i presidenti uscenti del centrosinistra che verranno ricandidati, cioè tutti tranne Mario Bianchi nel Medio Ponente. In quota Sansa-Pastorino c’è Roberto D’Avolio in Media Valbisagno, tutti gli altri sono membri del Pd destinati a vincere a mani basse, almeno sulla carta: Claudio Chiarotti a Ponente, Federico Romeo in Valpolcevera e Massimo Ferrante in Bassa Valbisagno. Quest’ultimo, caso più unico che raro, in corsa per la terza volta consecutiva, non senza qualche malumore.