Liguria del gusto

Curvette d’Arbenga, la salsiccia al sapore delle verdure liguri

"Liguria del gusto e quant'altro" è la rubrica gastronomica di IVG e Genova24

Curvette d'Arbenga

Chissà se, 300 anni o 50 anni or sono, le cuoche, gli osti, le massaie che dovevano mettere assieme il pranzo con la cena, sapevano di essere protagoniste di un momento creativo che oggi chiamiamo “tradizione gastronomica”, ligure nel nostro caso, ma direi comune a tutte le latitudini. Mettevano assieme, quelle massaie, quegli osti, i prodotti che dava la campagna, il mare, il bosco. Piccola premessa per una domanda contingente: “I piatti elaborati dagli chef di oggi ‘reggeranno’ il tempo, diventeranno ‘tradizione gastronomica’ o finiranno nell’oblio”?

Ai posteri l’ardua sentenza, ma non c’è dubbio che qualche guizzo possa diventare tradizione, come, ad esempio, le “Curvette d’Arbenga”, a prima vista delle salamelle, che hanno però una particolarità: sono impastate, in cinque versioni, con carciofi spinosi d’Albenga, asparagi violetti (Presidio Slow Food, vanto della Piana), zucchine trombette di Albenga, pomodori cuore di bue e granaccia Igt. Una novità nata dalla fantasia del vulcanico Enzo Bellissimo, il “Re Carciofo” dell’omonima Cantina di piazza San Francesco ad Albenga, che ha voluto unire il suo passato di imprenditore agricolo a quello di ristoratore.

“Volevo dare vita ad un prodotto che rappresentasse i nostri sapori, i ‘quattro di Albenga’, generalmente, sono contorni che accompagnano piatti di carne, basta pensare al condiglione che, in estate, si sposa con le grigliate. Ho pensato di inserire i gusti delle quattro eccellenze della Piana di Albenga in altrettante salamelle e, dopo diverse prove, credo di aver trovato un mix vincente sotto il profilo del gusto. Per quella con la granaccia, invece, mi sono affidato ai ricordi, quando questo vino rosso delle nostre colline, all’epoca lo chiamavamo alicante, era il vino da tavola dei nostri genitori”.

Il nome “Curvette d’Arbenga” nasce, invece, dalle strade tortuose della nostra Riviera, piene di curve, tornanti e curvette, appunto. Con le quattro salsicce aromatizzate alle verdure ingaune si beve bene sia una granaccia che un ormeasco (ma anche un pigato invecchiato non fa brutta figura) per quella granaccia…fate voi!

“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa e Stefano, per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici, ogni lunedì e venerdì: clicca qui per leggere tutti gli articoli.

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