Genova. Alla conferenza stampa convocata per svelare il simbolo con cui Pd, Psi e Articolo Uno correranno insieme alle prossime elezioni comunali, il candidato del campo progressista, Ariel Dello Strologo, fa solo una comparsata fugace. “Dobbiamo scappare per un altro impegno”, spiegano dal suo staff. E in effetti quasi alla stessa ora Dello Strologo, ormai lanciato a far conoscere sempre di più il proprio nome e la propria idea di città, è atteso a Certosa per un incontro pubblico organizzato dall’associazione Controvento sul tema dei “patti di collaborazione”.
“Mi si nota di più se ci sono o se non ci sono?”, verrebbe da dire parafrasando Moretti. Di certo si nota che Dello Strologo non solo non è presente all’intera conferenza stampa ma non è presente – non il suo nome – sul simbolo della lista, svelata in formato gigante, con “tanto rosso” e i tre partiti. Una scelta diametralmente opposta rispetto a quella messa in atto dal centrodestra che ha deciso di utilizzare il nome di Bucci su ogni logo possibile. La Lega ha addirittura “ceduto” lo spazio di Matteo Salvini nel simbolo all’attuale sindaco.
“Non abbiamo bisogno, come il centrodestra, di colmare un vuoto di contenuti mettendo il nome di Bucci su tutti i simboli – ha spiegato Simone D’Angelo, segretario provinciale del Pd – il centrosinistra punta sulla forza della propria identità politica e lasciano al candidato della lista civica quel valore aggiunto che siamo certi potrà portare, la scelta è quella di valorizzare i progetti politici e di mettere al centro le persone”. La lista Pd, Articolo Uno e Psi, hanno spiegato i partiti, punterà molto sulla pluralità: “Non una sommatoria di dirigenti di partito” assicura D’Angelo.
Oltre a molti consiglieri uscenti, infatti, non mancheranno figure come i rappresentanti di Fridays For Future a Genova o le femministe di Udi. “Faremo una campagna casa per casa, strada per strada, per ridefinire la cosiddetta connessione sentimentale tra rappresentanti e rappresentati – prosegue il segretario provinciale Pd – le elezioni francesi ci dicono in maniera forte che c’è bisogno di sinistra e noi pensiamo che questa nostra lista sia la dimostrazione di una sinistra che non vuole solo protestare ma può anche governare”.
Corrado Oppedisano, segretario regionale del Psi, auspica che “questa unione abbia un orizzonte temporale più vasto di giugno e delle comunali, stare insieme significa abbattere il centrodestra che altro non è che una scatola vuota”.
Gian Carlo Domenico Furfaro, segretario genovese di Articolo Uno, ricorda che “questo percorso di unione era già stato avviato per le scorse regionali, ora per supportare Ariel Dello Strologo”.
Intanto Ariel Dello Strologo torna a lanciare a Bucci il guanto della sfida attraverso il classico faccia a faccia. “Decida lui quando ma facciamolo al più presto – afferma – i temi della campagna sono chiari, i candidati ci sono, non c’è motivo di aspettare ancora”.
Per ora il vis a vis è solo sui santini elettorali. Primo piano e sguardo concentrato verso un ideale orizzonte a sinistra per Dello Strologo, giacca e cravatta su sfondo blu, slogan identitario sugli orizzonti da ampliare, e riferimento ai partiti in fondo al manifesto. Primo piano e sguardo a destra, sorridente, camicia casual per il sindaco uscente Bucci che si dichiara “al lavoro per Genova” e non inserisce i partiti della coalizione nel volantino.
A proposito di campagna “sui muri”, il Pd annuncia che da domani inizieranno a comparire anche i 6×3 del centrosinistra, in tutti i nove municipi. A questo proposito, ancora niente accordo sui candidati presidenti del campo progressista. Il nodo resta il Medio Ponente.
Proprio di municipi ha parlato Dello Strologo a Certosa: “L’elemento fondamentale che viene fuori dalla straordinaria opportunità dei patti di collaborazione è che si passa dall’idea dell’imposizione a quella dell’ascolto e della condivisione dei progetti. In questa logica ci si deve chiedere qual è il ruolo della pubblica amministrazione e chi è il soggetto che più di altri può davvero svolgerlo. È il municipio e non ci sono alternative. Perché è l’unità amministrativa che quotidianamente si confronta con i cittadini e conosce i problemi del territorio”.
“L’attuale amministrazione invece ha deciso che le scelte sul territorio e la loro esecuzione dipendono sostanzialmente da una sola persona, il sindaco – conclude – Ho incontrato tutti i presidenti dei municipi e tutti lamentano la stessa cosa, a fronte di tante idee e proposte hanno ricevuto solo due o tre risposte. In questi mesi di campagna elettorale sentirete dire dal sindaco che i municipi hanno avuto più soldi. Ma il problema è che non è stata riconosciuta l’autorevolezza e l’autonomia ai municipi nella gestione del territorio.”