A volto scoperto

1 maggio, anche la Liguria dice addio alle mascherine al chiuso: l’incidenza del Covid resta stabile

Chirurgiche ed Ffp2 saranno ancora necessarie per i mezzi di trasporto, nei luoghi della sanità e per gli spettacoli al chiuso

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Genova. Da domani, 1 maggio, in Liguria come in tutta Italia decadrà l’obbligo di indossare le mascherine al chiuso: un ulteriore segnale di ritorno alla normalità per gli italiani e i liguri dopo due anni segnati dalla pandemia.

“Domani faremo un altro gol al virus, ormai messo all’angolo dalla campagna vaccinale, segnando la definitiva ripartenza per tutti noi ma anche per tante attività come bar e ristoranti che sono stati obbligati a mesi di grandi sacrifici”, le parole del presidente della Regione Liguria e assessore alla sanità Giovanni Toti.

In via precauzionale, l’uso della mascherina resterà obbligatorio fino al 15 giugno solo sui trasporti pubblici, a eventi e spettacoli al chiuso e nei luoghi della sanità, comprese le Rsa.

“Ma siamo sulla strada giusta per liberarci dal virus e lasciarci per sempre alle spalle le limitazioni”, aggiunge Toti.

In Liguria i nuovi positivi di oggi sono 1.283 ma gli ospedalizzati sono pressoché stabili, scesi di un’altra unità. Le persone sottoposte ad isolamento domiciliare sono 174 meno di ieri. I cittadini più esposti ai danni gravi che possono essere causati dal Covid si stanno mettendo in sicurezze con già 12.509 quarte dosi prenotate da over 80 e ultrafragili.

“Il quadro epidemiologico – spiega il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi – presenta una situazione stabile per quanto riguarda l’incidenza dei nuovi casi. Dopo il picco di gennaio e la discesa avvenuta nel mese di febbraio, la situazione si è sostanzialmente stabilizzata per diverse settimane. Il dato principale resta quello della pressione ospedaliera”.

“Abbiamo raggiunto il punto più basso a cavallo tra febbraio e marzo, dopodiché siamo stati sostanzialmente stabili con una trentina di ingressi giornalieri nei nostri ospedali, fino a metà aprile – continua Ansaldi – Poi c’è stato un leggero incremento fino a 40 accessi giornalieri, ma nell’ultima settimana abbiamo visto nuovamente una discesa degli ingressi nei nostri ospedali, tornando ai livelli precedenti, con effetti positivi anche sulla pressione ospedaliera e con la curva che è tornata a scendere”.

“Ad oggi nella clinica di Malattie infettive del San Martino – spiega il direttore Matteo Bassetti – soltanto un paziente è affetto con polmonite da Covid. Oggi il 90% di quelli che sono classificati come pazienti Covid in ospedale, nella realtà si trovano ricoverati per altre patologie e incidentalmente sono positivi al tampone”.

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