Genova. “Nel cantiere del Waterfront Levante le norme sono state e saranno rispettate, la bonifica era prevista dall’inizio e abbiamo soltanto dovuto aggiornare il piano visto che i quantitativi di terreno inquinato sono stati maggiori di quanto pensassimo”. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova, Pietro Piciocchi, risponde alle preoccupazioni espresse da Europa Verde e da alcuni residenti dei quartieri vicini alla Fiera, Carignano e Foce, in merito a una montagna di materiale di scavo che presenta tracce di idrocarburi, quindi potenzialmente pericoloso.
L’allarme era stato lanciato nei giorni scorsi in seguito a un’analisi effettuata da Arpal che aveva riscontrato alte percentuali di rifiuti petroliferi nelle terre movimentate per realizzare il nuovo quartiere fieristico. Gianfranco Porcile di Europa Verde aveva lanciato un appello al Comune affinché venissero prese tutte le precauzioni necessarie a rigor di legge in modo da evitare che quelle sostanze potessero finire in qualche modo in mare.
Il piano di bonifica, proposto dal Comune (la parte relativa al canale di scavo è in carico all’amministrazione pubblica, e sarà pagata con denaro pubblico) e approvato da tutti gli enti competenti in materia, si è in effetti scontrato con un’area inquinata grande dieci volte quella stimata inizialmente. Ma circa 10mila metri cubi di terre contaminate su circa 50mila rilevate sono state già portate via in sicurezza.
A vigilare sulle operazioni e i procedimenti, oltre ad Arpal, anche Asl e Città metropolitana. La società che si sta occupando di bonificare le aree è Integra. In alcuni articoli usciti sula stampa locale si era parlato di un’inchiesta a carico di questa società ma l’assessore Piciocchi ridimensiona la vicenda: “Sono stati sanzionati per alcune irregolarità, come le ruote dei mezzi di cantieri non lavate prima di uscire dalla fiera”.
Bisogna però ricordare che la questione polveri (oltre che quella relativa all’inquinamento acustico) è tra gli elementi che maggiormente stanno facendo salire il malcontento tra i residenti dei signorili edifici vista mare tra corso Aurelio Saffi e la Foce.
I lavori comunque proseguono. “Contiamo di rispettare la scadenza di aprile per consegnare l’area con il canale navigabile realizzato – assicura l’assessore della giunta Bucci – fortunatamente i terreni interessati dagli idrocarburi non sono quelli del canale, si trovano più a monte, e quindi la bonifica non interferisce con l’avanzamento dei cantieri”.
La zona alle spalle del Padiglione Jean Nouvel, dunque, saranno poi consegnati al gruppo CDS, che ha acquisito parte dei lotti del waterfront e il palasport per realizzare un nuovo quartiere con 300 appartamenti di lusso, parcheggi, spazi per negozi e centri direzionali, ma anche passeggiate sul canale, quattromila alberi e una marina.