Gara fondamentale

Venezia-Sampdoria: chi si ferma è perduto

 A seguire ci saranno altre otto partite, ma quello di Venezia, è uno spareggio

Sampdoria Vs Juventus

Genova. “Venezia, l’ultima ora è venuta, illustre martire tu sei perduta, il morbo infuria, il pan ti manca, sul ponte sventola bandiera bianca”… Sono i versi più toccanti della poesia del poeta patriota veneziano, Arnaldo Fusinato, scritta col pensiero rivolto alle ultime ore della sua città, costretta ad arrendersi agli austriaci…

Beh, nella Sampdoria non gioca più, da oltre 60 anni, Ernst Ocwirk, forse il più forte centromediano metodista che abbia indossato la maglia blucerchiata, capitano sia del Doria, che del Wunderteam  (squadra delle meraviglie), un regista dal talento cristallino, un Mozart del football… ma il sogno ad occhi aperti dei tifosi blucerchiati, che domani — nel post partita – lasceranno lo stadio Sant’Elena in vaporetto, sarà indubbiamente proprio quello di vedere la bandiera bianca, sul campanile di San Marco, issata dal Venezia e non dai ragazzi di Giampaolo, che si spera in grado di evitare una ‘Caporetto’ calcistica, perché uscire sconfitti dal Sant’Elena, sarebbe un guaio.

Scherzi a parte, quella di Venezia, è davvero una gara importante per Giampaolo (media punti inferiore a quella di D’Aversa) ed il rischio di uscirne con le ossa rotte, è altissimo, per cui – come dichiarato dallo stesso tecnico in conferenza pre partita – bisognerà scendere in campo con mentalità la che la partita richiede, avendo ben presenti i richiami di Walter Alfredo Novellino, che dall’alto della sua grande e positiva esperienza su entrambe le panchine, ha attirato l’attenzione sulle ristrette dimensioni del campo (da lui volute ad arte per sfruttare al massimo Recoba), che rendono il gioco estremamente veloce.  Insomma la ‘truppa’ dovrà ‘sentire’ la partita, ben prima del fischio d’avvio… Senza paura – certo – ma consci delle responsabilità, addossate sulle spalle, non solo del tecnico, ma di ogni singolo giocatore, che lui deciderà di mandare in campo.

Inutile nasconderlo, è uno spareggio… chi perde rischia grosso in chiave salvezza  e l’eventuale ‘macchia’ resterà impressa nei singoli curriculum e nei ricordi di chi tifa Sampdoria…

Un esempio?  Quando parlo di Luciano Spalletti (anch’egli mister di entrambe le squadre) come di un ottimo tecnico alla guida di Roma, Zenit San Pietroburgo, Inter e Napoli, un canuto tifoso blucerchiato (che segue il Doria sin dai tempi di Eraldo Monzeglio), mi ‘bacchetta’, ricordandomi la retrocessione del ‘98/99, ricca di giocatori come Montella, Ortega, Laigle, Doriva, Mannini… e a poco serve – per lui – ch’io addossi un po’ di colpe a David Platt ed alla sfortuna…

Dice bene Giampaolo, la paura è tuttavia un sentimento sbagliato, ma la tensione per quello che stai andando a giocarti, la devi sentire ‘sulla pelle’… con la consapevolezza che stai per affrontare una quadra ricca di giocatori (quasi tutti stranieri), scelti con grande acume dal direttore sportivo Mattia Collauto ed assemblati con altrettanta bravura dal  mister Paolo Zanetti

Insomma, è una  sorta di finale, come quel Modena-Samp del ‘63/64… il Doria vinse 2-0 con goal di Barison e Salvi… e sapete chi era l’allenatore?  Ernst Ocwirk…

 

 

 

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