Sociale

Una casa per tornare a vivere, a Rivarolo le due residenze Asl3 per la riabilitazione dei pazienti psichiatrici

Gli appartamenti sono destinati a 13 pazienti stabilizzati, uomini e donne, che non richiedono un’assistenza psichiatrica continuativa

Genova. Spazi luminosi, organizzati, accoglienti, abbelliti da oggetti realizzati dagli stessi pazienti. Si chiamano Zenit e Nadir e sono le due nuove Comunità alloggio dedicate all’utenza psichiatrica (CAUP) presentate questa mattina a Rivarolo, in via Negrotto Cambiaso, vicino all’ospedale Celesia.

Gli appartamenti, ad uso residenziale socio-riabilitativo a bassa intensità assistenziale, sono destinati a 13 pazienti stabilizzati che non richiedono un’assistenza psichiatrica continuativa. Le CAUP, a diretta gestione Asl3, inizieranno ad accogliere i primi ospiti entro un mese.

“Questi alloggi, che si aggiungono a quelli già in utilizzo all’ex ospedale di Quarto, ampliano ulteriormente le risposte ai bisogni di salute sul territorio – afferma il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti – con particolare attenzione alle persone più fragili. Il tutto nell’ottica di una piena integrazione tra ospedale e territorio e dell’appropriatezza delle cure che, a seconda del piano terapeutico del paziente e tenendo conto delle sue specifiche esigenze, si realizzano in un percorso ad hoc, volto al recupero della sua autonomia, anche relazionale. Il mio ringraziamento è rivolto agli operatori e alle associazioni che supportano quotidianamente questo lavoro”.

“Dopo l’apertura delle CAUP di Quarto lo scorso ottobre – spiega Luigi Carlo Bottaro, direttore generale Asl3 – integriamo con oggi il nucleo di unità edilizie Asl3 destinate ai pazienti psichiatrici stabilizzati, che attraverso il supporto di un’équipe multidisciplinare altamente qualificata potranno progressivamente riacquisire i loro spazi di vita privati e personali. Con le CAUP di Rivarolo – conclude Bottaro – potenziamo ulteriormente i servizi a disposizione della Valpolcevera e Valle Scrivia, garantendo nel contempo un punto fermo anche per i pazienti già in cura presso i centri di salute mentale degli altri distretti”.

“Gli alloggi trovano collocazione al secondo e al primo piano di una palazzina indipendente di proprietà dell’ente, totalmente ristrutturata, ubicata in via Negrotto Cambiaso a Genova Rivarolo in un contesto urbano e servito dai mezzi pubblici, presto realizzeremo altre abitazioni per pazienti psichiatrici, sempre in Valpolcevera, nell’ottica di recupero di locali di nostra proprietà da sfruttare anche sulla base delle opportunità rappresentate dal Pnrr”, aggiunge Lorenzo Sampietro, direttore sociosanitario di Asl3.

Zenit, la CAUP maschile, dispone di sei posti letto, mentre quella femminile, Nadir, offre alle ospiti sette posti. Entrambe sono dotate di ampi e luminosi locali, con un’organizzazione interna che garantisce spazi e ritmi della normale vita quotidiana: le camere da letto, tutte singole ad eccezione di una doppia, sono ulteriormente personalizzabili dagli ospiti; a ogni piano si trovano un ampio soggiorno e sala pranzo e una cucina attrezzata dai colori vivaci; completano le strutture i servizi e i locali lavanderia dotati di lavatrice e asciugatrice. Accanto alla palazzina è presente una zona verde alberata.

Le CAUP, “Comunità Alloggio Utenza Psichiatrica”, sono strutture residenziali psichiatriche ad alta intensità riabilitativa e a bassa intensità assistenziale, rivolte a pazienti con condizioni psicopatologiche anche severe (psicosi, disturbi affettivi, disturbi di personalità), ma comunque stabilizzate, la cui autonomia è tale da ritenere sufficiente una presenza di operatori in fasce orarie, fermo restando un servizio di reperibilità sulle 24 ore. Si tratta di persone che provengono o da strutture residenziali a maggior intensità assistenziale o direttamente dal proprio domicilio all’interno di un programma intensivo di presa in carico territoriale.

La permanenza di una persona con problemi di salute mentale in un contesto abitativo protetto ha l’obiettivo di favorire il processo di potenziamento delle competenze personali e sociali. Una volta concluso il percorso CAUP, il progetto terapeutico proseguirà sul territorio con diverse soluzioni abitative e specifici programmi domiciliari.

L’equipe curante, afferente alla Salute Mentale Distretto 10, diretta da Rocco Luigi Picci, è di tipo multiprofessionale (psichiatra, psicologo, infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatria, educatori professionali) e mantiene contatti costanti con gli operatori di riferimento dei servizi di provenienza degli ospiti.

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