Genova. “Leggo sui giornali tante, troppe dichiarazioni, o sussurri a mezza bocca, contro la fornitura di armi ai combattenti ucraini che difendono il loro Paese e contro l’aumento delle spese militari per accrescere la capacità di difesa del nostro continente e delle nostre democrazie. Chi si dice contrario si appresta, di qui a tre settimane, a celebrare, con tutta la retorica del caso, il 25 aprile, la nostra Liberazione”.
Queste le parole di Giovanni Toti, presidente di Regione Liguria, che torna ancora una volta sulla questione (e sulla polemica) delle armi anche italiane inviate in Ucraina. “Una Liberazione conquistata armi in pugno dai nostri nonni e bisnonni, con armi lanciate dagli aerei inglesi e americani. Lo dico da Genova, città medaglia d’oro per essersi liberata con le proprie forze e con le armi”.
“Attenti amici del “né né”, della neutralità e del pacifismo un po’ peloso – conclude nel suo post su Facebbok – sul fronte di Kiev si combatte per la libertà di una nazione, ma anche per la salvaguardia di un po’ di coerenza”.