Genova. Ieri pomeriggio nel carcere di Marassi un detenuto ha preso a schiaffi e calci – senza alcun motivo e poco dopo una telefonata – un agente della polizia penitenziaria. Solo l’intervento dei rinforzi gli ha impedito di continuare l’aggressione.
Come spiega in una nota diffusa Fabio Pagani, segretario regionale Uilpa polizia penitenziaria, il responsabile del gesto è “un detenuto conosciuto per le molteplici aggressioni ai danni degli operatori e rispetto al quale l’amministrazione penitenziaria a tutti i suoi livelli di responsabilità appare colpevolmente disorganizzata e inerme”.
E continua: “Questi soggetti necessitano di una particolare collocazione, in reparti cosiddetti per “detenuti violenti” che a Marassi, bensì individuata da tempo, tale sezione non è mai stata istituita”.
Infine Pagani conclude: “Servono interventi tangibili e immediati per rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, garantirne la formazione e l’aggiornamento professionale, implementarne gli equipaggiamenti e molto altro ancora. Proprio le continue aggressioni, per esempio, potrebbero essere evitate dotando la polizia penitenziaria del taser di cui, unica fra le forze di polizia, viene invece privata”.