Genova. Da Voltri e Pegli fino a Nervi passando per Oregina, il Righi, e non solo. Sono moltissimi i quartieri di Genova dove nelle ultime settimane è stata segnalata la presenza copiosa di esemplari di processionaria.
Sui marciapiedi e nelle aiuole, in strade e zone più o meno trafficate, questi insetti, della famiglia dei lepidotteri, appaiono in primavera allo stadio larvale, sotto forma di animali simili ai millepiedi, ma come noto possono essere pericolose per la salute di animali e persone.
La Thaumetopoea pityocampa o la sua ‘cugina’, la Thaumetopoea processionea – nome scientifico rispettivamente della processionaria del pino e quella della quercia – se toccate, possono scatenare reazioni allergiche, dermatiti, orticarie, congiuntiviti e anche problemi alle vie respiratorie fino a shock anafilattici. Ovviamente i soggetti più a rischio sono cani, gatti e bambini piccoli che, magari incuriositi, possono toccare le processionarie.
Il tema è tornato all’attenzione del consiglio comunale di Genova con un’interrogazione presentata dalla capogruppo della Lega Lorella Fontana che ha chiesto alla giunta quale sia l’attività di disinfestazione e prevenzione da parte della pubblica amministrazione.
Ha risposto l’assessore comunale al Verde pubblico Pietro Piciocchi: “La problematica della processionaria quest’anno si è presentata quest’anno con particolare vigore – dice, riportando una nota tecnica dell’ufficio agronomia – la lotta alla processionaria è effettuata stagionalmente in inverno tramite endoterapia, ovvero l’iniezione di un tipo di sostanza nei tronchi, su tutte le conifere di parchi e giardini dell’area urbanizzata“.
“Quest’anno a fronte di un’infestazione particolarmente forte in alcune zone si sono verificate infestazioni a cui si è provveduto con raccolta manuale – continua – ma molte altre segnalazioni pervenute, ed è questo il vero problema, sono relative a proprietà private dove è necessaria l’iniziativa dei proprietari nei confronti dei quali non abbiamo strumenti coercitivi, quindi l’unica cosa che possiamo fare è attuare una campagna di sensibilizzazione su questo problema”.
Non solo. Il Comune ha le mani legati anche per motivi burocratici. “La lotta con iniezione del tronco, che è lo strumento più efficace, non è applicabile al di fuori di parchi e giardini pubblici – conclude Piciocchi – e nelle zone collinari non è possibile alcun trattamento perché non esistono, in Italia, prodotti autorizzati per la disinfezione a vasta scala e questo è l’altro problema per le zone al di fuori del centro. Comunque continuiamo a monitorare la problematica e solleciterò gli uffici del verde”, conclude.
Tutta colpa del caldo. Rispetto agli anni passati il fenomeno sembra più evidente in questo 2022. Di solito la comparsa delle larve “in fila” cade nel mese di marzo avanzato tutto dipende dalle temperature e abbiamo appena avuto un febbraio tra i più caldi degli ultimi tempi.
Ma cosa fare se si vede una processionaria? In base a un decreto ministeriale del 2007 sono i Comune a controllare e provvedere alla manifestazione quindi la segnalazione va fatta al Comune, alla polizia locale o al municipio ma solo se si tratta di uno spazio pubblico. Nel caso di una proprietà privata, l’unica cosa possibile è avvertire il proprietario che dovrà occuparsi della bonifica.